Vigonovo si mobilita per Alberto Trentini: un grido di speranza

Un segnale di speranza e di impegno civico si leva a Vigonovo, in provincia di Venezia, con l’affissione di uno striscione dedicato ad Alberto Trentini, operatore umanitario veneziano ingiustamente detenuto in Venezuela dal novembre 2024.

L’azione, concretizzazione di una deliberazione consiliare approvata all’unanimità il 2 ottobre, testimonia l’adesione del comune a un più ampio fronte di enti locali italiani che si mobilitano per il ritorno di Trentini, un professionista dedicato all’assistenza umanitaria, e che si trova in una condizione di privazione della libertà che solleva profonde questioni etiche e giuridiche.

La vicenda di Alberto Trentini non è solo una questione personale, ma simboleggia l’importanza del diritto internazionale umanitario e della protezione dei diritti fondamentali, anche in contesti geopolitici complessi.

L’operatore, impegnato in progetti di assistenza a popolazioni vulnerabili, si trova improvvisamente ad affrontare un sistema giudiziario straniero, con implicazioni che trascendono le dinamiche locali e richiedono un’azione coordinata a livello internazionale.

Il comune di Vigonovo, con la propria iniziativa, non solo si fa portavoce delle angosce della famiglia – e in particolare delle toccanti parole della madre, Armanda Colusso, divenute un grido di speranza condiviso – ma rivendica il ruolo delle istituzioni locali come motore di pressione e di sensibilizzazione.
L’appello rinnovato alla diplomazia italiana e venezuelana sottolinea l’urgenza di accelerare le procedure, garantendo il rispetto dei diritti umani e processuali di Trentini e promuovendo un rapido e positivo esito.

L’azione del comune di Vigonovo va oltre la semplice manifestazione di solidarietà; rappresenta un atto di responsabilità civica, un monito alla comunità internazionale affinché si adoperi per assicurare il ritorno di Alberto Trentini e per affermare il primato del diritto e della giustizia, anche in contesti delicati e potenzialmente instabili.
Mantenere alta l’attenzione mediatica è cruciale per esercitare una pressione costruttiva e garantire che la vicenda non venga eclissata dalle complessità politiche e diplomatiche in gioco.

La famiglia, con la propria sofferenza e con il proprio coraggio, incarna la speranza di un ritorno a casa.

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