venerdì 15 Agosto 2025
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Venezia

Addio a Lino Bozzetto: un custode della memoria fortificata.

La comunità dell’architettura italiana piange la scomparsa di Lino Vittorio Bozzetto, figura di spicco nel campo della storia dell’architettura militare, spentosi all’età di 74 anni.
La sua eredità intellettuale e professionale lascia un vuoto significativo, segnando la fine di un percorso dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio fortificato nazionale.

Nato a Verona nel 1951, Bozzetto incarnava la profonda connessione tra la sua formazione accademica – culminata nella laurea presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) nel 1979, e l’iscrizione all’Ordine degli Architetti di Verona a partire dal 1981 – e l’amore per la sua città natale, custode di un ricco tessuto storico e militare.
La sua carriera, che si è estesa per decenni, è stata caratterizzata da un impegno costante nella ricerca, nel restauro e nella divulgazione di conoscenze specialistiche.
Lino Bozzetto non si è limitato a studiare fortificazioni, ma ne ha decifrato il linguaggio, svelandone l’ingegneria avanzata per l’epoca e le complesse relazioni con il contesto urbano e sociale in cui si inserivano.

La sua ricerca si è focalizzata principalmente sul periodo che intercorre tra il XIII e il XIX secolo, un’epoca cruciale per lo sviluppo di tecniche costruttive innovative, dall’impiego di nuove tipologie di muratura alla progettazione di sistemi difensivi sempre più sofisticati.
Il suo contributo non si è limitato all’analisi teorica; l’architetto Bozzetto ha agito come un ponte tra il passato e il presente, traducendo le sue scoperte in interventi di restauro che hanno permesso di conservare e valorizzare monumenti di inestimabile importanza.
Grazie al suo lavoro, Verona e numerose altre città fortificate – tra cui Peschiera del Garda, Mantova, Rivoli Veronese, Pastrengo, Lazise e Lavagno – hanno potuto beneficiare di una maggiore consapevolezza del loro patrimonio storico e architettonico.

Il suo approccio metodologico, che integrava l’analisi storica, l’indagine architettonica e le tecniche di restauro, ha rappresentato un modello per le nuove generazioni di architetti e storici dell’arte.
Bozzetto, dunque, non è stato solo un esperto di architettura militare, ma un vero e proprio custode della memoria, capace di illuminare il passato per comprendere meglio il presente e progettare un futuro più consapevole del valore inestimabile del nostro patrimonio culturale.

La sua eredità continuerà a ispirare e a guidare le future ricerche e gli interventi di restauro, perpetuando la sua passione per la storia e l’architettura militare italiana.

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