La recente vicenda relativa a “The Migrant Child”, l’opera di Banksy che da sei anni abita la facciata di Palazzo San Pantalon a Venezia, ha portato a conclusione una complessa operazione di salvataggio e restauro.
L’intervento, finanziato da Banca Ifis nell’ambito del progetto Ifis art, testimonia un impegno concreto verso la conservazione del patrimonio artistico, un tema cruciale in una città come Venezia, storicamente esposta a fenomeni di degrado accelerato.
L’opera, realizzata nel maggio 2019, aveva subito un deterioramento significativo, stimato in circa il 30% della superficie, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e alla mancanza di interventi di manutenzione preventiva.
La situazione evidenziava una fragilità intrinseca delle opere d’arte realizzate su superfici architettoniche complesse e vulnerabili, ponendo interrogativi sul ruolo della committenza e delle istituzioni nella tutela di tali beni.
Guidato dal restauratore Federico Borgogni, il progetto di recupero ha adottato un approccio innovativo e tecnicamente sofisticato.
L’iniziale fase di depurazione, consolidamento e pulizia ha mirato a ripristinare l’integrità superficiale dell’opera, preparandola alla delicata operazione di distacco.
La rimozione controllata della porzione di muro che sosteneva il dipinto, eseguita la scorsa notte, rappresenta una scelta coraggiosa, volta a preservare l’opera dalla progressiva perdita di aderenza al supporto originale e a consentire un restauro più completo.
La sezione muraria asportata è ora oggetto di un’attenta analisi in laboratorio, dove Borgogni procederà con la rimozione selettiva delle aree compromesse e con la creazione di un nuovo supporto, studiato per garantire la conservazione a lungo termine.
L’intervento non si limiterà alla mera riparazione fisica: l’integrazione pittorica delle lacune sarà condotta con estrema cautela, privilegiando un approccio “sottotono” che preservi l’autenticità dell’opera e ne eviti una reinterpretazione arbitraria.
Questo riflette una sensibilità moderna nel restauro, che mira a valorizzare la stratificazione del tempo e a riconoscere il valore storico-artistico di ogni intervento.
Il restauro di “The Migrant Child” non è solo un atto di salvaguardia di un’opera d’arte contemporanea, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza della conservazione del patrimonio culturale, sulla responsabilità della comunità artistica e istituzionale, e sulla necessità di bilanciare l’accessibilità all’arte con la sua protezione nel tempo.
Al termine dei lavori, l’opera sarà restituita al pubblico gratuitamente, testimoniando l’impegno di Ifis art e delle autorità veneziane nella promozione e tutela del patrimonio artistico.