lunedì 22 Settembre 2025
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Venezia

Dinosauri nelle Dolomiti: un’estate preistorica di successo.

L’estate auronziana si è tinta delle sfumature preistoriche di “All’alba delle Tre Cime – I dinosauri”, un’iniziativa museale diffusa che ha saputo coniugare rigore scientifico, fruizione ludica e valorizzazione del territorio.

Conclusasi da poco, la mostra ha lasciato un’impronta significativa, attirando un flusso di oltre 7.000 visitatori al Museo di Palazzo Corte Metto e molti altri in un percorso espositivo che si estendeva tra le bellezze naturali del Cadore.
L’ambizioso progetto, nato dalla sinergia tra il Comune di Auronzo, la Magnifica Comunità di Cadore e il Comune di Danta di Cadore, non si è limitato a una mera esposizione di riproduzioni a grandezza naturale.
L’esperienza museale si è articolata in un vero e proprio viaggio nel tempo, intersecando il patrimonio paleontologico con la ricchezza ambientale e culturale del luogo.

Le sette ricostruzioni monumentali posizionate lungo il lungolago, integrate da altre venti disseminate strategicamente nel territorio, hanno dialogato con le collezioni naturalistiche del Museo, arricchendo la narrazione con fossili provenienti dalla collezione privata di Bruno Berti e con opere in prestito dalla Fondazione Ligabue.
Un elemento distintivo della mostra è stata la sua capacità di proiettare il racconto preistorico anche negli ambienti più elevati, con pannelli informativi dedicati alle scoperte locali installati in tre rifugi sulle Tre Cime.

Questo collegamento diretto tra la paleontologia e il paesaggio dolomitico ha offerto ai visitatori una prospettiva unica, permettendo loro di immaginare l’ecosistema in cui i dinosauri un tempo prosperarono.

La presenza imponente di un Allosauro, a guardia della valle, ha contribuito a creare un’atmosfera suggestiva e memorabile.

L’iniziativa non si è limitata all’esposizione statica; un ricco programma di eventi ha accompagnato la mostra, stimolando la curiosità e l’interesse del pubblico.

L’incontro con il paleontologo piacentino Simone Maganuco, curatore della mostra insieme a Diego Battiston, ha offerto ai giovani studenti una preziosa opportunità di approfondimento scientifico.
Gli appuntamenti “L’esperto al museo”, con visite guidate condotte da Battiston, hanno permesso ai visitatori di scoprire retroscena e dettagli curiosi.

La proroga di due settimane, testimonianza del grande successo di pubblico, ha esteso la possibilità di fruire di un’esperienza museale innovativa che ha saputo coniugare scienza, arte e natura, promuovendo una nuova forma di turismo culturale nel cuore delle Dolomiti.

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