Dopo quasi un secolo e mezzo di inamovibile presenza, il celebre monumento equestre di Erasmo da Narni, noto come Gattamelata, si appresta a vivere un’esperienza unica: una discesa controllata dal suo piedistallo, un evento che segna un capitolo cruciale nella storia della sua conservazione e valorizzazione.
Questa operazione, prevista per l’8 e il 9 ottobre prossimi, rappresenta un atto necessario per un’indagine diagnostica approfondita, preludio a un restauro volto a preservare l’integrità di un’opera che incarna l’apice della scultura rinascimentale.
L’imponente statua, commissionata dalla famiglia Gattamelata e realizzata da Donatello tra il 1447 e il 1453, con l’approvazione del Senato Veneziano, testimonia la potenza e la magnificenza della Repubblica di Venezia, celebrando le gesta militari di Erasmo da Narni, condottiero al servizio della Serenissima.
Il monumento, eretto per onorare la sua memoria, ha adornato il sagrato della Basilica di Sant’Antonio a Padova dal 1457, diventando un simbolo iconico della città e un punto di riferimento per gli amanti dell’arte provenienti da tutto il mondo.
La decisione di procedere alla discesa del Gattamelata, dopo otto decenni e mezzo di immobilità, è dettata da una crescente necessità di intervento conservativo.
L’analisi preliminare ha evidenziato alterazioni dovute all’azione del tempo e alle aggressioni ambientali, che richiedono un’attenta valutazione dello stato di conservazione e l’implementazione di misure correttive mirate.
Il finanziamento, garantito dal sostegno di istituzioni americane come Friends of Florence e Save Venice, testimonia l’importanza riconosciuta a questo patrimonio artistico a livello internazionale.
L’operazione si preannuncia complessa e delicata, richiedendo l’impiego di tecniche all’avanguardia e la collaborazione di esperti conservatori.
La fase di imbragatura e sollevamento, affidata a personale altamente specializzato, sarà eseguita nella mattinata di mercoledì 8 ottobre, mentre il successivo smontaggio del cavallo dal basamento e il suo trasporto presso l’Ex Museo Civico, avverranno nella giornata del 9 ottobre.
Questo evento si configura come la terza discesa nella storia del monumento.
Le precedenti, avvenute rispettivamente nel 1917 (per proteggerlo durante la Prima Guerra Mondiale, con trasferimento a Palazzo Venezia) e nel 1940 (per scongiurare danni durante la Seconda Guerra Mondiale, con ricovero all’Abbazia di Carceri d’Este), testimoniano la vulnerabilità del patrimonio artistico in contesti di conflitto e la responsabilità delle istituzioni nella sua salvaguardia.
La recente polemica sollevata dall’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, riguardo alla possibilità di sostituire l’originale con una copia dopo il restauro, ha acceso un dibattito acceso sulla necessità di preservare l’autenticità dell’opera e la sua collocazione originaria.
L’intervento programmato, tuttavia, si focalizza esclusivamente sulla conservazione e restauro in loco, con l’obiettivo di garantire che il monumento possa continuare a ispirare e commuovere le generazioni future, rimanendo testimone della grandezza dell’arte e della cultura veneziana.
La discesa del Gattamelata non è quindi un atto di rimozione, bensì un gesto di profonda cura e dedizione al suo futuro.