Dalle nevi del timore all’inverno di festa: un racconto a due voci tra Treviso e TeglioDue mostre, “Un magico inverno.
Bianche emozioni dalla Collezione Salce” a Treviso e “Vette.
Storie di sport e montagne” a Teglio, si propongono come un affascinante viaggio nella trasformazione dell’inverno alpino, un’evoluzione intrecciata a cambiamenti sociali, economici e culturali che hanno segnato l’Italia.
Promosse dal Ministero della Cultura, in collaborazione con le Regioni Veneto e Lombardia e con il sostegno di diverse istituzioni territoriali, queste iniziative si inseriscono nel programma delle Olimpiadi Culturali Milano Cortina 2026, celebrando un patrimonio che va ben oltre l’impatto puramente sportivo.
L’inverno, storicamente percepito come sinonimo di privazione e isolamento nelle comunità montane, è stato progressivamente ridefinito come un’opportunità di sviluppo e di aggregazione.
Le mostre, attraverso un ricco corredo di materiali inediti – manifesti d’epoca, fotografie, documenti, cimeli sportivi, video e testimonianze – raccontano questa metamorfosi, ripercorrendo il percorso che ha portato l’inverno a diventare un elemento centrale dell’identità alpina e italiana.
La mostra di Treviso, curata da Elisabetta Pasqualin, si apre con un omaggio alla prima edizione italiana dei Giochi Invernali del 1956 a Cortina, simbolo di un’Italia che si proietta verso il mondo.
Il Museo Salce, con la sua straordinaria collezione di manifesti storici – alcuni dei quali mai esposti al pubblico fino ad ora – offre un affascinante sguardo all’evoluzione della comunicazione visiva legata all’inverno e allo sport.
Un focus particolare sarà dedicato ai “Film di Natale”, genere popolare che ha contribuito a plasmare l’immaginario collettivo, con i manifesti spesso firmati dal maestro Renato Casaro, figura chiave del cartellonismo italiano, scomparso nel 2025.
La mostra trevigiana esplora, inoltre, la nascita e l’affermazione dell’industria dello scarpone, fiore all’occhiello del territorio, con la preziosa collaborazione del Museo della Emigrazione di Belluno e del ‘Museo dello scarpone e della calzatura sportiva’ di Montebelluna.
Tra i reperti esposti, scarponi e materiali innovativi creati dalle aziende montebellunesi, testimonianza dell’ingegno e della maestria artigianale che hanno portato l’eccellenza italiana a livello mondiale.
Una sezione dedicata ai poster vincitori del bando del Ministero della Cultura, riservato ai giovani, celebra il futuro creativo legato alle Olimpiadi.
A Teglio, la mostra “Vette.
Storie di sport e montagne”, curata da Silvia Biagi, apre le sue porte il 27 gennaio 2026, offrendo una prospettiva più ampia sull’evoluzione dello sport alpino e sul suo impatto sul territorio.
Il percorso espositivo, articolato in spazi interni ed esterni, si concentra su tre nuclei tematici principali: la storia delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, l’evoluzione del turismo sportivo e la sua influenza sul paesaggio e sull’immaginario collettivo, e infine il ruolo cruciale delle donne nello sport, con storie di campionesse che hanno superato sfide e abbattuto barriere.
Un’installazione artistica site-specific, realizzata da artisti radicati in Valtellina, invita alla riflessione sul rapporto tra natura, uomo e futuro, sottolineando la necessità di un approccio sostenibile e consapevole nei confronti del territorio alpino.
Le due mostre, con la loro ricchezza di contenuti e la loro capacità di evocare emozioni, si configurano come un’occasione unica per riscoprire la magia dell’inverno e celebrare la forza di uno sport che ha contribuito a plasmare l’identità di un paese.
Un viaggio tra le nevi del passato e le vette del futuro, per comprendere come l’inverno, da stagione temuta, sia diventato un momento di festa e di orgoglio per l’Italia.