La rappresentazione grafica dei fenomeni fisici, sociali, economici e politici non appare mai così neutrale come un diagramma che ordina e sintetizza in modo complesso e interconnesso gli elementi di un insieme di dati. Come sottolinea Gilles Deleuze, il filosofo francese, questo tipo di rappresentazione è la possibilità del fatto più che il fatto stesso. Un diagramma quindi è uno strumento antico e universale, presente sin dall’inizio dei tempi, come rileva Rem Koolhaas, fondatore dello studio Amo/Oma che ha curato il progetto Diagrams presentato dalla Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina.L’esposizione, che si snoda attraverso oltre 300 oggetti dal XII secolo ad oggi, esamina la comunicazione visiva dei dati come dispositivo potente per creare senso e comprensione ma anche per manipolare e trasformare il mondo. Sin dall’antichità, l’umanità ha avuto bisogno di realizzare diagrammi tridimensionali e cartografie per comprendere e ordinare la realtà.Il progetto di Koolhaas articolato intorno a nove urgenze del mondo contemporaneo – ambiente costruito, salute, disuguaglianza, migrazione, ambiente naturale, risorse, guerra, verità e valore – è un percorso che non si limita ad analizzare gli aspetti positivi della rappresentazione grafica dei dati ma evidenzia anche i suoi rischi e le sue conseguenze. Al piano terra, cinque grafici offrono un’introduzione al tema trattato più approfonditamente nel salone centrale e nelle sale laterali del primo piano, in un dialogo non cronologico tra documenti rari, pubblicazioni, immagini digitali e video. Tra i lavori esposti, nella sezione guerra, due diagrammi relativi alla bomba atomica su Hiroshima evidenziano il devastante impatto dell’evento sulla popolazione civile.Questi disegni sembrano quasi opere d’arte in quanto la fredda e impersonale rappresentazione della tragedia.
La comunicazione visiva dei dati: arte, potere e manipolazione
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