La Fenice si appresta a illuminare la stagione 2025-2026 con un cartellone lirico-coreutico e sinfonico che, pur nel rispetto della tradizione, guarda al futuro con audacia e innovazione. La presentazione, curata dal Sovrintendente e Direttore Artistico Nicola Colabianchi, dal Responsabile Artistico e Organizzativo della danza Franco Bolletta e dal Direttore Generale Andrea Erri, ha delineato un percorso artistico complesso, intessuto di nuove produzioni, riletture di classici e un’attenzione particolare alla conservazione del patrimonio architettonico e tecnologico del teatro.La programmazione, che vedrà coinvolti anche il Teatro Malibran e il Teatro Goldoni per consentire interventi di manutenzione imprescindibili al palcoscenico principale, testimonia la volontà di non interrompere l’attività artistica e di ampliare l’offerta culturale al tessuto urbano veneziano. I lavori, il cui costo complessivo stimato si attesta intorno ai due milioni di euro, si articolano in due fasi cruciali. La prima, da febbraio a maggio 2026, permetterà di intervenire sulla complessa macchina scenica superiore senza impattare sulla regolare programmazione. La seconda, più incisiva, tra luglio e ottobre dello stesso anno, richiederà una temporanea sospensione delle attività sul palcoscenico di Campo San Fantin, mirata a completare gli interventi di modernizzazione e sicurezza. La conclusione definitiva dei lavori è prevista tra giugno e agosto 2027, segnando un nuovo capitolo nella storia del teatro.Il cartellone operistico, composto da undici titoli, spazia dal classicismo illuminista alla musica del XX secolo, offrendo un panorama variegato di stili e interpretazioni. L’apertura sarà dedicata a *La Clemenza di Tito* di Mozart, in un allestimento inedito guidato dal Direttore Ivor Bolton, un’occasione per riscoprire la profondità emotiva e la raffinatezza musicale dell’opera. Seguiranno due pilastri del repertorio verdiano: *Simon Boccanegra*, con la regia di Luca Micheletti e la direzione di Renato Palumbo, e *La Traviata*, un ritorno all’allestimento storico che celebrò la riapertura del teatro dopo l’incendio. Il programma proseguirà con *L’Ottone in Villa* di Vivaldi, un’immersione nel barocco veneziano, seguito da *Lohengrin* di Wagner, una co-produzione internazionale con l’Opera di Roma e il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, testimonianza dell’importanza del dialogo artistico transnazionale.La stagione operistica offrirà poi un’interpretazione di *Carmen* di Bizet, nell’allestimento già apprezzato del regista Calixto Bieito, e il meno noto *Enrico di Borgogna* di Donizetti, un’occasione per valorizzare opere dimenticate del compositore. L’attenzione alla contemporaneità si concretizzerà con *Venere e Adone* di Salvatore Sciarrino, un dramma musicale che sfida le convenzioni e propone un linguaggio innovativo. Proseguendo nel percorso attraverso il repertorio, si potranno ammirare *L’elisir d’amore* di Donizetti e *Pagliacci* di Ruggero Leoncavallo, prima di concludere con il dittico di Gian Carlo Menotti (*The Telephone*) e Leonard Bernstein (*Trouble in Tahiti*), affidato alla regia di Gianmaria Aliverta e alla direzione musicale di Francesco Lanzillotta, un omaggio all’avanguardia musicale americana del Novecento.Il cartellone coreutico, con quattro spettacoli, e le due nuove produzioni Education, testimoniano l’impegno del teatro verso un pubblico ampio e diversificato, confermando La Fenice come un punto di riferimento imprescindibile per la cultura lirica e coreutica a Venezia e nel mondo.
La Fenice: Audace Stagione tra Tradizione e Innovazione
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