Il Premio Letterario Marco Polo, un’istituzione veneziana nata per celebrare un legame imprescindibile: quello tra l’ingegno letterario italiano e la sua vibrante risonanza nel panorama culturale francese.
Quest’anno, l’onorificenza, giunta alla sua nona edizione, si rivela un omaggio duplice, un riconoscimento che abbraccia sia l’autore che l’interprete, conferito ad Alessandro Baricco per il suo romanzo *Abel* e alla traduttrice Lise Caillat, artefice di un’opera edita da Gallimard.
La Fondazione Querini Stampalia, custode di questa prestigiosa iniziativa, ha affidato alla giuria internazionale, guidata da Paolo Molesini, il compito di selezionare le figure più meritevoli, sottolineando il valore inestimabile della traduzione come vero e proprio atto di mediazione culturale.
Non si tratta semplicemente di trasporre parole da una lingua all’altra, ma di ricreare un’esperienza estetica, di catturare l’essenza di un’opera e restituirla in una forma nuova, accessibile a un pubblico diverso, preservandone però l’anima originaria.
Il Premio Marco Polo, in linea con la sua missione, promuove attivamente la Giornata Internazionale della Traduzione, un’occasione per riflettere sul ruolo cruciale di traduttori e interpreti nel favorire il dialogo interculturale, abbattendo le barriere linguistiche e promuovendo la comprensione reciproca in un mondo spesso frammentato.
La traduzione, in definitiva, si configura come un ponte ideale per costruire ponti tra popoli, veicolando idee, emozioni e storie che altrimenti rimarrebbero confinate entro confini linguistici.
La cerimonia di premiazione, fissata per il 30 settembre presso la Fondazione Querini Stampalia, si preannuncia un evento ricco di spunti di riflessione.
Un dialogo aperto con i vincitori e i membri della giuria esplorerà le dinamiche complesse che intercorrono tra la scrittura originale e la sua trasposizione linguistica, svelando le sfide e le opportunità che la traduzione offre.
Un momento particolarmente atteso sarà la conversazione speciale tra Alessandro Baricco e Bach, un confronto intellettuale che si addentrerà nel cuore del romanzo *Abel*, analizzando il significato profondo della parola nell’era contemporanea e la sua capacità di evocare immagini, suscitare emozioni e stimolare la riflessione critica.
Questa edizione si configura dunque come un’occasione unica per celebrare non solo il talento di due figure di spicco, ma anche il potere trasformativo della traduzione come strumento di conoscenza e di connessione umana.