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venerdì 14 Novembre 2025

Un’Educazione Veneziana: Memorie, Libri e Identità

Un’eco di voci, un labirinto di libri: il veneziano Andreose e la costruzione di un’identità intellettualeMario Andreose ci offre in *Un’educazione veneziana* un affresco vivido e intimo di una vita profondamente segnata dalla parola scritta e dall’ambiente culturale che si respirava a Venezia, una città più che una semplice ambientazione, un vero e proprio personaggio del racconto.

Lungi dall’essere una mera autobiografia, il libro si configura come un viaggio nell’evoluzione di una coscienza, una scoperta progressiva del mondo attraverso la lente della letteratura e dell’arte.

Il racconto si apre con un’immagine potente: l’entusiasmo infantile per l’entrata in guerra, un sentimento plasmato dalla propaganda fascista, per poi svelarsi con la malinconica consapevolezza di chi, negli anni, ha assistito alla lenta spopolazione della sua città, un processo accompagnato dalla perdita del contatto con la lingua madre e dalla progressiva rarefazione di figure familiari.

L’accenno al Premio Campiello, con le sue atmosfere evocative e i ricordi di incontri significativi, chiude il cerchio, suggerendo un senso di continuità e di appartenenza.

L’infanzia e l’adolescenza veneziane sono permeate da un senso di scoperta.

Andreose ricorda con nostalgia le nuotate nella Giudecca, il servizio religioso da ragazzo, e soprattutto l’opportunità di incontrare figure intellettuali, spesso ricercate con un pizzico di audacia, a volte attendendo fuori da luoghi iconici come l’Harry’s Bar.

Questi incontri, non solo con nomi illustri della letteratura, ma anche con artisti e maestri artigiani, hanno contribuito a forgiare una personalità curiosa e poliedrica, appassionata di cinema, teatro, arte e fumetti.
La “scoperta dell’America” letteraria, a Venezia, ha assunto contorni particolari rispetto al resto del paese.
L’assenza di simboli come la Jeep non venne compensata dalla presenza della biblioteca dell’Usis, un’oasi di romanzi proibiti durante il fascismo, opere di autori come James Cain, Hemingway e Fitzgerald, che aprirono finestre su un mondo nuovo, altrimenti inaccessibile.
La Biblioteca Marciana offriva poi un servizio prezioso per l’accesso a letteratura francese, tedesca e russa, contribuendo a creare un panorama culturale vibrante e stimolante.
Il percorso professionale di Andreose, dalla correzione di bozze alla direzione di importanti case editrici come La Nave di Teseo, è strettamente legato alla sua passione per la parola scritta.

La sua esperienza al Saggiatore, in particolare, è stata fondamentale per la sua crescita intellettuale, grazie all’influenza di figure come Debenedetti, Paci e Cantoni.

*Un’educazione veneziana* è un libro che invita alla riflessione sulla memoria, sull’importanza della cultura come strumento di conoscenza e di crescita, e sul ruolo che la città natale ha nel plasmare l’identità di un individuo.
L’indice dei nomi, con le sue concise presentazioni dei libri, offre una cartina del tesoro per chi volesse approfondire il percorso intellettuale dell’autore, rivelando un universo di passioni e di influenze che hanno contribuito a creare l’uomo e l’intellettuale che Mario Andreose è oggi.
Il libro, più che un racconto personale, è un omaggio alla cultura e alla bellezza di una Venezia che continua a ispirare e a incantare.

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