Valeggio sul Mincio, gioiello incastonato nel paesaggio veronese a ridosso del Lago di Garda, ha ufficializzato la propria ambizione: candidarsi a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Questa dichiarazione d’intenti, formalizzata nell’ambito dell’avviso pubblico lanciato dal Ministero della Cultura, la posiziona tra i venticinque enti locali che aspirano a questo prestigioso riconoscimento, simbolo di rigenerazione culturale e sviluppo territoriale.
La candidatura non è un mero esercizio burocratico, ma l’espressione di un profondo desiderio di ri-interpretare e valorizzare il ricco patrimonio di Valeggio, non solo materiale – le suggestive architetture delle Ville del Conte, il sistema idroponico del Mulino del Conte, le chiese romaniche – ma anche immateriale: le tradizioni legate alla viticoltura, all’artigianato, alla gastronomia locale, l’identità del suo tessuto sociale.
L’obiettivo primario è quello di innescare un processo di rinnovamento culturale che vada oltre la semplice conservazione, promuovendo l’innovazione, la creatività e l’inclusione.
Il sindaco Alessandro Gardoni sottolinea come l’iniziativa si configuri come un progetto collettivo, un vero e proprio contratto sociale tra istituzioni, associazioni, imprese e, soprattutto, cittadini.
La visione che si intende perseguire è quella di un territorio resiliente, capace di affrontare le sfide del futuro attraverso la valorizzazione delle proprie radici e la promozione di nuove forme di partecipazione civica.
Si punta a creare un ecosistema culturale vivace e dinamico, in grado di attrarre talenti e capitali, generando nuove opportunità di lavoro e contribuendo alla crescita economica del territorio.
Il dossier di candidatura, da presentare entro settembre, dovrà articolare una strategia coerente e sostenibile, definendo obiettivi misurabili e indicando i soggetti coinvolti.
Non si tratta solo di elencare eventi e iniziative, ma di delineare un percorso di trasformazione culturale che coinvolga l’intera comunità, stimolando la sperimentazione artistica, il dialogo intergenerazionale e l’apertura verso le diversità culturali.
La competizione, come sottolinea il sindaco Gardoni, sarà agguerrita, ma Valeggio sul Mincio si presenta con la convinzione di poter mettere in campo le proprie peculiarità: un paesaggio di straordinaria bellezza, un patrimonio storico-artistico di inestimabile valore, un’identità culturale forte e radicata, e soprattutto, una comunità coesa e desiderosa di costruire insieme un futuro prospero e sostenibile.
L’ambizione è quella di dimostrare come la cultura possa essere il motore di un cambiamento positivo, capace di rigenerare il territorio e di restituire dignità e speranza alle persone.