La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre, si appresta a celebrare la settantesima seconda edizione, un’occasione cruciale per riflettere sull’evoluzione e il significato del cinema nel panorama culturale globale.
Rai, in un gesto di profonda simbiosi, ne affida la comunicazione a uno spot ufficiale che fungerà da preludio e coronamento di questa prestigiosa kermesse.
Lo spot, un’opera visiva e sonora concepita dalla Direzione Comunicazione Rai, si configura come un’immersione sensoriale, un viaggio introspettivo che esplora l’essenza stessa del cinema e il suo legame indissolubile con la città di Venezia.
La visione si apre sui canali lagunari, trasformati in specchi liquidi, in schermi effimeri che riflettono la storia e l’immaginario della Mostra.
L’acqua, elemento vitale e identitario di Venezia, assume un ruolo metaforico complesso: non è solo sfondo pittoresco, ma diviene simbolo dell’oscurità della sala cinematografica, del momento di sospensione in cui la realtà si dissolve nella finzione, e del confine sottile che separa il visibile dall’invisibile.
Attraverso le increspature e i riflessi dell’acqua, emergono figure emblematiche, icone del cinema che hanno segnato la storia della Mostra, richiamando alla mente volti, opere e momenti iconici che hanno contribuito a definire l’identità di questo festival.
La narrazione non si limita a una semplice elencazione di immagini, ma mira a evocare emozioni, a stimolare la riflessione, a trasportare lo spettatore in un’atmosfera rarefatta e suggestiva.
Lo spot, più che una pubblicità, è un atto d’amore verso il cinema, un’ode alla sua capacità di connettere persone, culture e generazioni.
È una dichiarazione di intenti che accompagna lo spettatore nel cuore della manifestazione, invitandolo a lasciarsi trasportare dalla magia della settantesima seconda Mostra di Venezia, un evento che da secoli incarna l’incontro tra arte, cultura e comunità.
Il lavoro creativo, frutto di una visione strategica, si propone di rafforzare l’immagine del festival come istituzione di rilevanza internazionale, custode di un patrimonio culturale inestimabile e piattaforma di dialogo tra diverse prospettive artistiche.