La decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, riunito a Parigi, rappresenta un momento cruciale per Venezia e la sua laguna, sancendo la rimozione del sito dall’elenco dei Patrimoni dell’Umanità a rischio.
Questo esito positivo non è un punto di arrivo, bensì il riconoscimento di un percorso di profonda riorganizzazione e di un impegno concreto che, con la visione di un futuro sostenibile, si è avviato negli ultimi anni.
La decisione, accolta con favore da Farnesina, Ministero della Cultura e Comune di Venezia, sottolinea l’efficacia delle misure adottate e sollecita un’evoluzione continua.
L’apprezzamento del Comitato UNESCO si concentra sull’istituzione dell’Autorità per la Laguna, un organismo che incarna la necessità di una gestione integrata e multidisciplinare, superando le frammentazioni amministrative che hanno storicamente afflitto la città.
Tale ente è stato fondamentale nell’attuazione di strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici, un tema di primaria importanza data la vulnerabilità della laguna all’innalzamento del livello del mare e all’aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi.
Parallelamente, si sottolinea l’impegno nella tutela del patrimonio edilizio, inteso non solo come insieme di monumenti, ma come tessuto urbano e residenziale che ne costituisce l’anima.
Il divieto di accesso delle grandi navi al Bacino di San Marco, misura simbolica e sostanziale, risponde all’esigenza di riqualificare l’ambiente e ridurre l’impatto visivo e acustico del traffico crocieristico.
L’introduzione del contributo di accesso per i visitatori giornalieri, sebbene oggetto di discussione, è vista come uno strumento per moderare la pressione turistica, indirizzando risorse verso interventi di restauro e manutenzione, e promuovendo una fruizione più consapevole del territorio.
Progetti innovativi come “Venezia Città Campus”, che mirano a reintegrare la città nella vita quotidiana, con un focus su residenzialità, ricerca e cultura, contribuiscono a contrastare lo spopolamento e a rivitalizzare il tessuto sociale.
Il voto unanime del Comitato UNESCO non è un mero atto formale, ma un sigillo di approvazione del lavoro intenso svolto, che ha visto l’allineamento di competenze e risorse a livello locale, nazionale e internazionale.
L’azione sinergica tra le istituzioni, affiancata dal supporto del Centro del Patrimonio Mondiale, ha assicurato la coerenza degli interventi con gli obiettivi di tutela e valorizzazione del Valore Universale Eccezionale del sito.
Il dialogo costante con gli organismi tecnici internazionali rappresenta un motore di miglioramento continuo, stimolando l’adozione di soluzioni innovative e la capacità di affrontare sfide complesse come il cambiamento climatico, la gestione del turismo di massa e la garanzia di una vivibilità sostenibile per i residenti.
Il futuro di Venezia non è relegato a un mero problema locale, ma si configura come una sfida globale.
La sua tutela richiede un impegno condiviso, basato sulla competenza, la passione e il dialogo continuo, un approccio che valorizzi il patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale, garantendo al contempo la continuità della vita economica e sociale in una città che è, e deve rimanere, un luogo di convivenza e prosperità.
La strada è ancora lunga, le criticità persistono, ma l’orizzonte è tracciato, alimentato dalla responsabilità collettiva e dalla consapevolezza che la salvaguardia di Venezia è un investimento nel futuro dell’umanità.