Autostrade Alto Adriatico: un modello di transizione energetica per le infrastrutture stradaliAutostrade Alto Adriatico sta progettando un’ambiziosa iniziativa volta a trasformare la rete autostradaria A4 (Venezia-Trieste) in un vero e proprio Green Corridor, attraverso la realizzazione di un parco fotovoltaico di dimensioni significative, esteso su 79 ettari, con potenzialità di espansione futura fino a 108 ettari in seguito alla realizzazione della terza corsia autostradale.
Questo progetto, che si preannuncia un caso pilota a livello europeo, non rappresenta solo un investimento nella sostenibilità ambientale, ma anche un’opportunità strategica per la concessionaria e per le comunità locali.
L’iniziativa si inserisce in un contesto globale di crescente attenzione alla decarbonizzazione e alla transizione verso fonti di energia rinnovabile.
Autostrade Alto Adriatico intende quindi sfruttare le aree marginali e sottoutilizzate lungo la rete autostradaria – svincoli, aree di sosta, rilevati esposti e pensiline – per generare energia pulita e ridurre la dipendenza da fonti fossili.
L’identificazione di queste aree, frutto di uno studio di fattibilità avviato alla fine del 2024, dimostra una capacità di innovazione e un’attenzione al recupero di risorse potenzialmente inespresse.
I benefici attesi sono molteplici e interconnessi.
A livello ambientale, il parco fotovoltaico contribuirebbe significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2, stimando un abbattimento annuo di 2.500 tonnellate.
Parallelamente, l’iniziativa genera vantaggi economici per la Concessionaria, ottimizzando i costi energetici, attualmente pari a 2,316 milioni di euro annui, con una potenziale riduzione del 68% e un risparmio di circa 1,564 milioni di euro.
L’autosufficienza energetica del tratto autostradale, raggiungibile con solo il 15% delle aree disponibili (11,6 ettari), rappresenterebbe una svolta significativa, liberando risorse finanziarie che potranno essere reinvestite in opere di manutenzione, sicurezza e miglioramento della rete infrastrutturale.
Un aspetto cruciale è la creazione di valore per le comunità locali.
L’erogazione di aree autostradali a disposizione di comunità energetiche, in un modello di collaborazione e condivisione dei benefici, è calcolata in un impatto economico annuale minimo di 1,3 milioni di euro per enti locali, aziende e famiglie.
Questa iniziativa non solo contribuisce alla diffusione della decarbonizzazione, ma limita anche lo sfruttamento di aree agricole, preservando il patrimonio rurale e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile.
L’investimento previsto per la realizzazione degli impianti per l’autoconsumo, inserito nell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario, si attesta sui 7,7 milioni di euro.
Il ritorno sull’investimento è previsto in meno di cinque anni, considerando non solo il risparmio energetico diretto, ma anche la riduzione dei costi di manutenzione della vegetazione, stimata in 3.000 euro all’ettaro all’anno.
Il progetto Autostrade Alto Adriatico si configura quindi come un esempio virtuoso di come le infrastrutture stradali possano diventare attive nella transizione energetica, generando valore economico, ambientale e sociale per l’intera comunità.
L’avvio del progetto esecutivo è previsto nel primo trimestre del 2026, con l’inizio dei lavori cantieristici stimato nei primi mesi del 2027, segnando un passo importante verso un futuro più verde e sostenibile per il territorio.