La Regione Veneto manifesta il suo convinto appoggio alla candidatura congiunta di quattordici Comuni dell’area di Conegliano e Valdobbiadene (Treviso) a Città Italiana del Vino 2026, un riconoscimento promosso dalla prestigiosa Recevin-Rete Europea della Città del Vino.
Lungi dall’essere una semplice denominazione onorifica, questa aspirazione rappresenta un’opportunità cruciale per valorizzare un territorio intriso di storia, tradizione e innovazione.
Le Colline del Prosecco, riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità fin dal 2019, incarnano un modello di sostenibilità e bellezza paesaggistica.
L’afflusso turistico, che nel 2024 ha superato il mezzo milione di presenze, testimonia l’attrattiva globale di questo ecosistema vitivinicolo, un successo che si fonda sulla destagionalizzazione delle visite e sulla capacità di offrire un’esperienza autentica.
L’Assessore Regionale all’Agricoltura, Federico Caner, sottolinea come le Colline siano diventate un simbolo universale di qualità, un intreccio virtuoso tra la produzione vinicola di eccellenza, il patrimonio artistico e culturale, la ricchezza del paesaggio e il sapere artigianale dei viticoltori.
Questi ultimi, custodi di tecniche tramandate di generazione in generazione, rappresentano il cuore pulsante di un’economia locale dinamica e resiliente.
Il 2026 si preannuncia un anno particolarmente significativo per il Veneto.
L’organizzazione delle Olimpiadi Invernali di Cortina, con la conseguente visibilità internazionale, offrirà un palcoscenico unico per esaltare il patrimonio culturale e paesaggistico regionale.
In parallelo, Conegliano celebrerà il prestigioso traguardo dei 150 anni dalla fondazione della Scuola Enologica Cerletti, un istituto di formazione vitivinicola di fama storica, punto di riferimento per l’innovazione e la ricerca nel settore.
La candidatura a Città Italiana del Vino 2026 si configura quindi come un volano strategico per la promozione dell’identità veneta, per la valorizzazione delle eccellenze agricole e artigianali, e per l’accoglienza calorosa e autentica che contraddistingue il territorio.
L’obiettivo è quello di trasformare le Colline del Prosecco in una vera e propria “porta d’accesso” al mondo, un luogo dove narrare storie, condividere passioni e celebrare la cultura del vino come espressione di un legame profondo con la terra e con le tradizioni.
Questa ambizione si alimenta della consapevolezza che il vino non è solo un prodotto, ma un vero e proprio patrimonio immateriale, capace di generare emozioni, creare legami e arricchire la vita di chi lo produce e lo apprezza.