La cessione di Dainese, storico marchio leader nel settore dell’abbigliamento protettivo specializzato – motociclismo, ciclismo, sport invernali ed equitazione – è oggetto di una complessa operazione di ristrutturazione finanziaria, come riportato da Bloomberg.
Il fondo Carlyle, proprietario del gruppo dal 2022, si troverebbe in trattative avanzate con HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management, istituti che avevano fornito un finanziamento cruciale di 285 milioni di euro tramite private bond per l’acquisizione iniziale.
La situazione attuale riflette un quadro economico più sfavorevole rispetto alle proiezioni originarie.
Dainese, nonostante il suo storico appeal e la riconosciuta qualità dei prodotti, ha accumulato perdite crescenti, esacerbate da un contesto macroeconomico incerto e da una domanda di mercato in rallentamento.
Il 2024 ha segnato un punto critico, con le perdite quasi triplicate, raggiungendo i 120 milioni di euro.
Questo dato è stato ulteriormente gravato da una svalutazione significativa dell’avviamento, pari a 86 milioni di euro, un indicatore che segnala una diminuzione del valore percepito dell’azienda sul mercato.
Per sostenere la continuità aziendale e garantire il rispetto dei covenant finanziari, Carlyle ha iniettato una liquidità aggiuntiva di 15 milioni di euro nel corso del 2024.
Tuttavia, questa mossa non ha risolto la criticità strutturale che ha portato ad un rinvio del pagamento di una cedola prevista questa settimana, un segnale inequivocabile della necessità di una ristrutturazione più profonda.
Dainese ha rilasciato una dichiarazione in cui sottolinea l’impegno in “discussioni costruttive” con i partner finanziari, finalizzate a una ricapitalizzazione.
Questa operazione mira a rafforzare il capitale sociale dell’azienda, migliorandone la flessibilità finanziaria e consentendo una più solida base per la crescita futura.
L’azienda si impegna a minimizzare l’impatto del processo di ricapitalizzazione sulle attività operative quotidiane, assicurando che non vi siano ripercussioni negative per i dipendenti, i fornitori e la base clienti.
La cessione a HPS e Arcmont, pertanto, rappresenta un tentativo di trovare una soluzione per il futuro del marchio, affrontando le sfide attuali e posizionandolo per una rinnovata traiettoria di crescita, pur riconoscendo la complessità del momento.
L’operazione solleva interrogativi sul futuro strategico di Dainese e sulla capacità di adattamento del modello di business alle nuove dinamiche del mercato globale.