venerdì 29 Agosto 2025
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Investimenti in stand-by: la fiducia delle imprese resta cauta.

Nonostante la flessibilità finanziaria derivante dalla riduzione dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti aziendali, il panorama economico italiano si presenta ancora segnato da una timidezza nell’attivazione di nuovi investimenti.
Questo fenomeno, documentato da Confindustria Veneto Est, si manifesta in una persistente contrazione dello stock di prestiti destinati alle imprese, in contrasto con la solida qualità del credito erogato e la prevalenza dell’autofinanziamento come fonte primaria di risorse.

La presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron, sottolinea come il superamento di un clima di incertezza, alimentato da complessità burocratiche e dalla mancanza di fiducia nelle prospettive future, rappresenti un presupposto imprescindibile per innescare un significativo rilancio degli investimenti.
Un’economia vibrante, sostiene, necessita di imprese dotate di chiarezza e sicurezza per poter programmare e realizzare progetti di espansione.
I dati più recenti, raccolti dalla rilevazione “Monitor del Credito” di FinMonitor a fine 2024, offrono un quadro interessante: il 71% delle aziende intervistate non prevede di richiedere ulteriore supporto finanziario da parte del sistema bancario nel corso del 2025.
Sebbene il 40% dichiari piani di investimento, solo una minoranza (17%) si aspetti di aver bisogno di un finanziamento per realizzarli.
Questo dato, pur evidenziando la resilienza e la solidità del tessuto produttivo italiano, riflette anche una cautela diffusa, acuita dalle turbolenze macroeconomiche globali, dalle tensioni geopolitiche, dai conflitti internazionali e dalle politiche protezionistiche che erodono la fiducia degli imprenditori.

Il sistema bancario, pur mantenendo un atteggiamento proattivo e disponibile a sostenere iniziative di crescita, si trova a fronteggiare una situazione complessa.

È fondamentale, quindi, una sinergia tra istituzioni finanziarie e imprese, orientata a favorire lo sviluppo e la competitività.
Parallelamente, si evidenzia l’importanza cruciale dell’intervento governativo.

Un’attuazione efficace del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), unitamente a politiche volte a incentivare l’utilizzo del risparmio privato a sostegno dell’economia reale, si rivelano strumenti imprescindibili per stimolare gli investimenti necessari e supportare le imprese in un percorso di crescita sostenibile e innovativa.
In definitiva, la ripresa economica italiana dipende dalla capacità di creare un contesto stabile e favorevole che incoraggi la fiducia e stimoli la propensione all’investimento nel lungo termine.

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