L’evoluzione del mercato del lavoro domestico in Veneto, osservata attraverso i dati regionali degli ultimi anni, rivela una dinamica complessa, segnata da una progressiva contrazione che contrasta con l’espansione temporanea verificatasi durante la pandemia.
L’Osservatorio regionale sul Mercato del Lavoro evidenzia come, dopo i picchi occupazionali del 2021, si sia assistito a un calo sostenuto, portando il numero complessivo dei lavoratori impiegati in questo settore a circa 62.500 nel 2024, il minimo degli ultimi dieci anni.
Questo dato, che include 35.700 badanti e 26.800 colf e figure affini, suggerisce un cambiamento strutturale nel panorama dell’assistenza domiciliare e dei servizi per la famiglia.
La riduzione dell’occupazione non è solamente quantitativa, ma riflette anche una trasformazione nella composizione della forza lavoro.
Sebbene la componente femminile rimanga nettamente prevalente (93%), si registra un aumento significativo della quota di lavoratrici italiane, passate dal 22% nel 2015 al 28% nel 2024.
Questa tendenza è il risultato di una combinazione di fattori: l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte lavoratrici straniere precedentemente residenti, un contesto economico più difficile che rende il lavoro domestico un’opzione più allettante per una parte della popolazione italiana e, potenzialmente, una soluzione temporanea in vista dell’età pensionabile.
L’andamento della domanda di lavoro domestico rispecchia questa stessa tendenza al ribasso.
Nel 2024, le assunzioni con contratto di lavoro domestico si sono attestate a circa 31.600, un valore comparabile a quello dei due anni precedenti, ma ben al di sotto dei livelli eccezionali del 2020 e 2021.
La femminilizzazione del settore si conferma (92% delle assunzioni), così come la predominanza delle lavoratrici straniere (75%), anche se la presenza di lavoratrici italiane si sta progressivamente rafforzando.
La Romania continua ad essere il principale Paese di provenienza, con circa 8.000 lavoratrici assunte.
Questi dati impongono una riflessione più ampia sulle implicazioni demografiche ed economiche che sottendono questa evoluzione.
L’invecchiamento della popolazione veneta, unitamente alla crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro e alla precarietà economica, contribuiscono a determinare la domanda e l’offerta di lavoro domestico.
Allo stesso tempo, emergono interrogativi riguardo alla sostenibilità del sistema di assistenza domiciliare e alla necessità di politiche che favoriscano condizioni di lavoro dignitose e una equa distribuzione dei carichi di cura all’interno delle famiglie.
L’analisi suggerisce inoltre una potenziale ridefinizione dei modelli familiari e delle strategie di gestione dell’invecchiamento della popolazione, che potrebbe richiedere un ripensamento delle politiche di welfare e dell’offerta di servizi socio-assistenziali.
L’evoluzione del settore del lavoro domestico in Veneto si configura dunque come un indicatore sensibile delle trasformazioni socio-economiche in atto nel territorio regionale.






