Lupo: Leal al Tribunale Europeo contro il Declassamento Parlamentare

La recente decisione della Camera dei Deputati di declassare la protezione del lupo in Italia ha suscitato una vibrante opposizione da parte di Leal, che ha prontamente avviato un ricorso al Tribunale di Giustizia Europeo.
L’organizzazione si dichiara pronta a battersi su ogni fronte per contrastare una decisione che giudica profondamente problematica e carente di fondamento scientifico.
L’iniziativa parlamentare, secondo gli esperti, rischia di compromettere seriamente l’equilibrio ecologico nazionale, alimentata da reazioni emotive radicate e scarsamente mitigate da una corretta informazione.

Cristiano Fant, etologo relazionale e responsabile Leal fauna selvatica, denuncia un voto “assolutamente antiscientifico”, motivato da interessi particolari e non dalla tutela della biodiversità.
Il ritorno del lupo nel panorama italiano ha inevitabilmente riacceso paure ancestrali, spesso amplificate da una narrazione distorta.

L’esempio di Ospitale di Cadore, un piccolo comune bellunese, illustra vividamente questa dinamica.
La percezione di “assedio” da parte della popolazione, unita alle dichiarazioni del sindaco che parla di tre branchi nella zona, solleva interrogativi sulla base di tali affermazioni, soprattutto in assenza di competenze specifiche in materia.
Il problema, tuttavia, non risiede tanto nella presenza del lupo in sé, quanto nella mancanza di un’adeguata educazione e promozione di una cultura della convivenza tra uomo e natura.
La legge regionale veneta 60/93, che impone alle ASL e agli enti comunali l’organizzazione di eventi pubblici e attività didattiche nelle scuole per sensibilizzare la popolazione, è rimasta una mera formalità.
L’assenza di controlli e di azioni correttive da parte della prefettura e delle forze dell’ordine rivela una profonda lacuna nella gestione del rapporto tra comunità e fauna selvatica.
Quando l’ignoranza e la disinformazione trovano terreno fertile, l’immaginazione galoppa, trasformando anche un animale naturalmente timido e non aggressivo come il lupo in una figura mostruosa.
La vera minaccia per l’equilibrio del nostro ecosistema non è rappresentata dal lupo stesso, ma dal declassamento della sua protezione, che aprirebbe la strada a pratiche di caccia incontrollate e potenzialmente dannose per la salvaguardia della specie e la resilienza degli ecosistemi alpini.

È imperativo invertire questa tendenza attraverso un’azione concertata che promuova la conoscenza, il rispetto e la convivenza pacifica tra l’uomo e il lupo, per garantire un futuro sostenibile per entrambi.

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