L’industria manifatturiera veneta, pur navigando in un contesto economico globale caratterizzato da persistenti incertezze geopolitiche e inflazione latente, dimostra una notevole capacità di adattamento e resilienza, confermando la sua importanza strategica per l’economia regionale.
Un’analisi congiunturale condotta da Unioncamere del Veneto, basata su un campione rappresentativo di circa 2.000 imprese con un organico medio di almeno 10 addetti – un ecosistema che impiega complessivamente oltre 120.000 lavoratori – offre un quadro dettagliato di questa performance.
Il terzo trimestre del 2025 consolida l’andamento positivo, con un indice di produzione industriale destagionalizzato che si mantiene a +1,2%, a testimonianza di una solida base produttiva.
La variazione tendenziale, anch’essa positiva (+1,6%), rappresenta una ripresa rispetto alle difficoltà riscontrate da alcuni comparti industriali chiave nel 2024.
Questa resilienza è particolarmente significativa considerando le turbolenze internazionali che influenzano le catene di approvvigionamento e la domanda globale.
Nonostante la crescita della produzione, il portafoglio ordinativi del manifatturiero veneto segnala una dinamica di crescita moderata.
L’incremento degli ordini interni (+1%) appare limitato, mentre la lieve flessione degli ordini esteri (-0,5%) suggerisce una certa cautela da parte dei mercati internazionali.
Questa situazione riflette un quadro di stagnazione, con una domanda che non genera impulsi di crescita significativi, ma che, al contempo, evita una brusca inversione di tendenza.
L’analisi approfondita delle esportazioni rivela una polarizzazione: alcuni prodotti ad alto valore aggiunto mantengono una buona performance, mentre altri, più sensibili alla concorrenza sui mercati emergenti, faticano a mantenere i livelli pregressi.
L’eterogeneità dell’andamento produttivo tra i diversi settori è un tratto distintivo.
La ripresa vigorosa dei comparti tessile e abbigliamento (+4,9%), metalli e prodotti in metallo (+3,2%), marmo, vetro e ceramica (+2,4%) e alimentare e bevande (+2,4%) contrasta con la performance più contenuta di macchine e apparecchi meccanici (+1,6%) e macchine elettriche ed elettroniche (+0,8%).
La sostanziale stabilità del settore gomma e plastica (+0,1%) indica una fase di transizione e di adattamento a nuove dinamiche di mercato.
In controtendenza, i settori della carta e stampa (-3,8%), legno e mobile (-3%) e mezzi di trasporto (-2%) sono penalizzati da una domanda più debole e dalla crescente concorrenza.
L’innovazione tecnologica e la transizione verso modelli di business più sostenibili appaiono cruciali per la sopravvivenza e la competitività di questi settori.
Il grado di utilizzo degli impianti industriali, attestato al 69%, rispecchia una domanda in crescita, ma ancora contenuta.
La performance è in linea con i trimestri precedenti e con l’anno 2024, indicando una stabilizzazione del ciclo produttivo.
Il fatturato delle imprese manifatturiere venete, anch’esso influenzato dalla ripresa della produzione, registra un aumento tendenziale del +1,7%, con un contributo significativo da parte del tessile e abbigliamento (+5,3%) e delle macchine ed apparecchi meccanici (+3,8%).
Le performance negative dei settori legno e mobile (-3,4%), carta e stampa (-2,6%) e mezzi di trasporto (-1,6%) confermano le difficoltà strutturali e la necessità di investimenti mirati.
Le prospettive degli imprenditori per gli ultimi tre mesi del 2025 rimangono prevalentemente positive, in linea con l’Economic Sentiment Indicator (ESI) della Commissione europea, che registra un miglioramento della fiducia in area euro.
Questo indicatore, trainato da un aumento della fiducia nei settori industriale, commerciale e delle costruzioni, così come tra i consumatori, riflette un clima di maggiore ottimismo.
L’attesa di un aumento della produzione è condivisa dal 45% delle imprese, mentre il 36% prevede stabilità e il 19% teme una flessione.
Tuttavia, la crescente consapevolezza delle sfide ambientali e sociali impone un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’innovazione, elementi chiave per garantire una crescita duratura e inclusiva.








