Nel corso del 2024, il Veneto ha registrato un significativo incremento di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, con un totale di 10.758 casi, che si inseriscono in un quadro nazionale di oltre 150.000.
 I primi sei mesi del 2025 hanno ulteriormente evidenziato questa tendenza, con più di 5.000 segnalazioni regionali, di cui 2.177 concentrate nella provincia di Verona, attestandosi come la più virtuosa a livello regionale in termini di rilevamento di anomalie finanziarie.
Questi dati sono stati divulgati durante un incontro promosso dalla Camera di Commercio di Verona, nell’ambito del vademecum “Prevenire e contrastare le mafie nel tessuto imprenditoriale locale”.
 Questo documento, frutto di una collaborazione sinergica tra la Cciaa e Avviso Pubblico, rappresenta un elemento cruciale per la costruzione di una cultura diffusa di legalità economica e trasparenza, essenziale per salvaguardare il sistema produttivo veneto e scaligero.
L’iniziativa si colloca nel più ampio progetto “Consulta della legalità”, concepito per fornire alle imprese e alle istituzioni strumenti pratici e mirati nella prevenzione e nel contrasto al rischio di infiltrazioni mafiose.
Pietro Scola, vicesegretario della Cciaa di Verona, ha sottolineato come la promozione della legalità non sia solo un imperativo etico, ma anche un fattore determinante per la competitività e la sana concorrenza nel sistema produttivo.
 L’attività illecita nell’economia distorce il mercato, erode la fiducia nelle istituzioni e compromette la reputazione delle imprese.
 Il vademecum si configura quindi come uno strumento operativo a disposizione degli operatori economici, consentendo loro di identificare i segnali di rischio e di operare nel rispetto delle normative vigenti.
 Solo attraverso un approccio consapevole e rigoroso è possibile garantire uno sviluppo sostenibile e una crescita duratura per le aziende e per l’intera comunità territoriale.
Il vademecum non si limita a delineare principi generali, ma fornisce una serie di azioni concrete e applicabili.
 Tra queste, spicca l’accesso a forme di finanziamento legali, un antidoto efficace contro le spire dell’usura.
 Un’attenzione particolare è riservata al reclutamento del personale, che deve avvenire attraverso canali ufficiali e trasparenti, minimizzando il rischio di manipolazione.
 Per i settori più vulnerabili, viene suggerita l’adozione di “white list”, strumenti di garanzia per la Pubblica Amministrazione e per i privati.
 L’implementazione del modello organizzativo 231 – un sistema di gestione e controllo interno – protegge le aziende dalla responsabilità amministrativa derivante da reati.
 Infine, l’ottenimento del “rating di legalità”, un riconoscimento formale che valuta l’impegno etico e l’integrità aziendale, si pone come un elemento distintivo e un incentivo alla condotta responsabile.
 L’obiettivo primario è creare un ecosistema economico resiliente, basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto delle regole, per contrastare efficacemente l’insidioso fenomeno delle infiltrazioni criminali.



 
                                    


