mercoledì 8 Ottobre 2025
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Vino Italiano-USA: Dazi a rischio, un legame da difendere.

Il vino italiano, ben più di una semplice bevanda, incarna un ponte culturale e un motore economico di primaria importanza per l’Italia e gli Stati Uniti.

La recente imposizione di dazi al 15% rappresenta una sfida che il settore sta affrontando con consapevolezza, esaminata approfonditamente durante il Vinitaly e il Wine2Wine Business Forum.
L’analisi dell’Osservatorio UIV-Vinitaly rivela una disparità notevole tra il fatturato registrato dalle aziende italiane (superiore a 2,2 miliardi di dollari) e l’impatto economico complessivo generato negli Stati Uniti, che si attesta ben oltre i 10 miliardi di dollari.

Questa cifra riflette non solo il valore intrinseco del vino italiano, simbolo di eccellenza enogastronomica, ma anche la sua capacità di stimolare una vasta gamma di attività correlate, dall’agricoltura alla logistica, dalla ristorazione al turismo.

Nonostante il predominio del vino americano nel mercato statunitense (70% dei volumi consumati), il vino italiano si distingue come leader per quota di mercato, conquistando una posizione di spicco con il 38%, superando di gran lunga i vini australiani, neozelandesi, francesi e cileni.
Questo successo è ulteriormente amplificato dall’effetto moltiplicatore del suo impatto economico: ogni dollaro speso in vino italiano ed europeo genera ben 4,5 dollari di valore aggiunto per l’economia americana.

La piattaforma Vinaty evidenzia la robustezza del sistema di importazione e distribuzione negli Stati Uniti, con oltre 1.000 aziende importatrici attive, affiancate da un numero equivalente di distributori, grossisti e 2.000 rivenditori.

La ristorazione italiana, con una valutazione di 95 miliardi di dollari annui e oltre 62.000 imprese, rappresenta un altro pilastro fondamentale, dove i vini italiani giocano un ruolo cruciale, sia per la presenza che per l’apprezzamento da parte dei consumatori.

Il Prosecco, attualmente il prodotto di punta del made in Italy enologico, figura nel 41% dei menu americani, mentre i rossi toscani mantengono una forte domanda.
Nel 2024, le esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti hanno superato i 2,3 miliardi di dollari, corrispondenti a 354 milioni di litri (470 milioni di bottiglie).
Questi dati consolidano la posizione degli Stati Uniti come primo mercato di sbocco per l’intero ecosistema del vino italiano, che coinvolge 530.000 aziende e 800.000 addetti, contribuendo per il 24% dell’export totale italiano.
Secondo il più recente Economic Impact Report di Wine America, l’impatto annuale del vino negli Stati Uniti, considerando gli effetti diretti, indiretti e indotti, si attesta a 144,4 miliardi di dollari, dei quali quasi 19 miliardi sono direttamente attribuibili al vino italiano, a testimonianza del suo ruolo strategico e del suo valore inestimabile.

La sfida dei dazi, pertanto, pone l’attenzione sulla necessità di strategie collaborative e innovative per preservare e rafforzare questo legame vitale.

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