“Giovanni, il mio apprezzamento va oltre l’augurio formale; si rivolge all’essenza stessa del tuo essere.
In un panorama politico spesso offuscato da pragmatismo aggressivo e distacco dalla realtà, la tua figura risalta per un’umanità palpabile, una gentilezza disarmante che rappresenta un raro baluardo di valori.
La tua capacità di ascolto, la volontà di accogliere prospettive diverse senza la pretesa di detenere un monopolio della verità, si contrappone a un modello, purtroppo diffuso, di leadership autoreferenziale e spesso arrogante, che abbiamo osservato anche a livello regionale.
Il tuo slogan, “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti”, non è semplicemente una promessa elettorale, ma una dichiarazione di intenti profonda.
Rappresenta un’inversione di rotta rispetto a una visione frammentata, un invito a superare le divisioni e a costruire un’identità veneta condivisa, inclusiva e partecipata.
Si tratta di riconcettualizzare la comunità veneta non come un insieme di interessi individuali o di gruppi specifici, ma come un’entità organica, dove ogni voce conta, ogni esperienza è preziosa e ogni cittadino ha il diritto di sentirsi parte attiva del processo decisionale.
Questo passaggio dal “Veneto di uno” – che evoca un’immagine di potere centralizzato, di decisioni dall’alto verso il basso – al “Veneto di tutti” implica una profonda riflessione sul concetto stesso di democrazia partecipativa, di governance locale e di responsabilità sociale.
Significa creare spazi di dialogo, incentivare l’impegno civico, promuovere la trasparenza amministrativa e garantire che le politiche pubbliche rispondano effettivamente ai bisogni e alle aspirazioni di ogni cittadino.
In un’epoca caratterizzata da crescenti disuguaglianze, da un senso di sfiducia nelle istituzioni e da un’erosione del tessuto sociale, la tua proposta di un Veneto più inclusivo e partecipativo si configura come un atto di speranza, un invito a riscoprire il valore della comunità e a costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.
È un’opportunità per ridisegnare il rapporto tra cittadini e istituzioni, per rafforzare il senso di appartenenza e per promuovere un cambiamento reale e duraturo.
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