sabato 2 Agosto 2025
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Costacurta difende Mancini: Crisi di continuità, non di talento

La recente prestazione della Nazionale, culminata con la pesante sconfitta a Oslo, ha riacceso il dibattito sul futuro di Roberto Mancini e sulla responsabilità delle scelte che hanno condotto a questo momento delicato.

Alessandro Costacurta, figura di spicco nel panorama calcistico italiano e testimone privilegiato di successi e battute d’arresto, interviene con una difesa appassionata del tecnico, a margine di un forum dedicato allo sport a Belluno.
Piuttosto che invocare dimissioni o rimozioni, Costacurta sottolinea una crisi di continuità e di gestione delle situazioni cruciali che affligge la squadra da tempo.
Non si tratta di una carenza di talento intrinseca, ma di una difficoltà a esprimere al meglio le proprie potenzialità nei frangenti che determinano l’esito di una partita.
La Nazionale, per sua natura, racchiude valori e capacità superiori a quanto manifestato sul campo, ma fatica a concretizzare questo potenziale nei momenti decisivi, un difetto che si ripresenta con una frequenza preoccupante.

L’analisi di Costacurta si estende anche alla Federazione, eludendo ogni accusa di negligenza o gestione errata.
L’organo di governo, a suo dire, ha fornito gli strumenti e le risorse necessarie per consentire alla squadra di performare al meglio, creando un ambiente favorevole alla crescita e al successo.

È intrinseco a qualsiasi collettivo, persino al più blasonato, la possibilità di affrontare periodi di difficoltà e di non raggiungere sempre i risultati attesi.

La resilienza e la capacità di reagire a queste avversità sono, in definitiva, i veri marchi distintivi di un gruppo vincente.

La riflessione di Costacurta suggerisce quindi una necessità di introspezione e di analisi approfondita delle dinamiche interne alla squadra, piuttosto che di ricorrere a soluzioni drastiche che potrebbero compromettere ulteriormente il percorso verso i Mondiali del 2026.
La responsabilità, in questo frangente, non è individuale, ma collettiva, e richiede un impegno condiviso per ritrovare la strada della coesione e della performance.

Il talento è presente, ma serve la lucidità di gestirlo al meglio, colmando il divario tra potenziale e risultato.

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