Il Trampolino di Cortina d’Ampezzo, icona sportiva e architettonica incastonata nel paesaggio dolomitico di Zuel, si appresta a rinascere.
La Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 ha ufficialmente assegnato i lavori di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, un’operazione che va ben oltre la mera conservazione di una struttura sportiva, mirando a restituire alla comunità ampezzana e all’intero paese un simbolo di identità e di ambizione olimpica.
L’intervento programmato, con una durata stimata di 300 giorni, si articolerà in due fasi distinte.
La prima, prioritaria, avrà come obiettivo il consolidamento strutturale sia del trampolino che delle relative tribune, garantendo la sicurezza e la funzionalità in vista dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026.
Parallelamente, verrà realizzato il nucleo strutturale di un nuovo edificio polifunzionale destinato a divenire fulcro di attività sportive, ricreative e culturali.
Una seconda fase, successiva all’evento olimpico, completerà l’edificio con le finiture interne ed esterne e procederà alla rifinitura delle tribune.
L’approccio al restauro sarà caratterizzato da un profondo rispetto per l’aspetto originario dell’impianto.
Non si tratterà di una rielaborazione moderna, bensì di un ritorno alle cromie e ai materiali che hanno contraddistinto il trampolino nei primi anni ’50.
I colori, accuratamente ricostruiti sulla base di documenti d’epoca, vedranno il rosso rubino delle bordature metalliche, il bianco della struttura in cemento, il rosa della dolomia, tipica pietra locale, e il blu cielo dei parapetti.
La ricerca cromatica, dunque, si pone come un elemento chiave per preservare l’autenticità del monumento.
L’importanza dell’intervento va oltre il risanamento di una costruzione.
Come sottolineato dal direttore generale di Simico, Fabio Saldini, si tratta di restituire un pezzo di storia, di riaccendere un sentimento di orgoglio e di speranza legato ai primi Giochi invernali ospitati dall’Italia.
Il Trampolino di Cortina non è solo un trampolino per gli atleti, ma un punto di riferimento identitario per la comunità ampezzana e un simbolo dell’aspirazione italiana all’eccellenza sportiva e all’accoglienza internazionale.
La sua rinascita rappresenta un investimento nel futuro, un omaggio al passato e un invito a sognare, ancora una volta, le emozioni di una Olimpiade.
L’operazione di restauro, quindi, si configura come un vero e proprio atto di amore verso il patrimonio culturale e sportivo italiano.