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giovedì 23 Ottobre 2025

Rinnovare lo Sport: Italia alla Ricerca di Infrastrutture Moderne

L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: la revisione e il potenziamento del suo tessuto infrastrutturale sportivo.
Non si tratta semplicemente di costruire nuovi impianti, ma di concepire un sistema integrato, economicamente sostenibile e profondamente radicato nelle esigenze della collettività.

Questa visione, espressa dal Ministro dello Sport Andrea Abodi a margine della cerimonia di inizio lavori del nuovo stadio veneziano, sottolinea una necessità impellente per il Paese.
Il panorama sportivo italiano, ereditato da decenni di sviluppo spesso disomogeneo e legato a logiche di convenienza locale, presenta criticità evidenti.

Molte strutture sportive risultano obsolete, inadeguate agli standard di sicurezza e accessibilità moderni, e gravate da costi di gestione insostenibili.
Il rischio è quello di compromettere non solo la qualità dell’esperienza sportiva, ma anche l’inclusione sociale e la possibilità per tutti i cittadini di partecipare attivamente alla vita sportiva.

La realizzazione del nuovo stadio di Venezia, dunque, non deve essere percepita come un episodio isolato, ma come un simbolo di un cambio di paradigma.
Si tratta di un progetto che incarna l’ambizione di creare un sistema sportivo all’avanguardia, capace di coniugare funzionalità, sostenibilità ambientale e accessibilità universale.

L’impianto, concepito come parte integrante di un più ampio complesso infrastrutturale, deve rispondere alle esigenze di atleti, appassionati, residenti e turisti, diventando un vero e proprio polo di aggregazione sociale e culturale.

La sostenibilità economica è un elemento imprescindibile.

I nuovi impianti devono generare risorse proprie, riducendo la dipendenza dai finanziamenti pubblici e garantendo la loro longevità.

Ciò implica l’adozione di modelli di gestione innovativi, la diversificazione delle fonti di reddito (eventi sportivi, concerti, attività commerciali) e l’attenzione all’efficienza energetica.
L’accessibilità, intesa non solo in termini di facilità di accesso per persone con disabilità, ma anche per tutti i livelli di reddito e per le diverse fasce d’età, rappresenta un altro fattore chiave.
Strutture sportive inclusive favoriscono la partecipazione, promuovono l’integrazione sociale e contribuiscono a contrastare la sedentarietà, un problema di salute pubblica sempre più diffuso.

La posa della prima pietra del nuovo stadio veneziano è quindi un momento significativo, un’occasione per riflettere sulla necessità di un investimento strategico nel futuro del Paese.
Complimenti a chi ha dimostrato lungimiranza e ha saputo destinare risorse a un’opera che, al di là del suo valore sportivo, rappresenta un contributo fondamentale alla modernizzazione e alla vivibilità delle città.
Si tratta di un impegno che deve essere replicato in tutto il territorio nazionale, per restituire all’Italia un sistema infrastrutturale sportivo moderno, funzionale e capace di rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione.

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