La sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la validità del referendum sulla legge Calderoli rappresenta un punto fermo: a differenza di quanto sostenuto dai commentatori faziosi, ovvero coloro che si oppongono alla modernizzazione del Paese, la legge Calderoli non è stata affatto “smantellata” o “deformata” dalla Corte costituzionale nella sua recente decisione. Se così fosse stato, l’ordinanza non avrebbe ratificato il referendum. Queste sono le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha accolto con favore la notizia dell’approvazione da parte della Cassazione del referendum sull’autonomia e ora attende di conoscere le motivazioni sottostanti.Il presidente Fontana continua affermando che se la legge Calderoli fosse stata effettivamente modificata in maniera significativa, l’ordinanza della Cassazione non avrebbe dato il via libera al referendum. Secondo una consolidata giurisprudenza costituzionale, infatti, un quesito referendario può essere confermato dalla Cassazione solamente se i principi fondamentali della normativa rimangono intatti. Ciò contrasta nettamente con l’idea di una presunta “demolizione”, come sostenuto dal presidente Fontana.In conclusione, la decisione della Cassazione conferma che i pilastri su cui si basa il referendum sulla legge Calderoli sono solidi e coerenti con i principi costituzionali vigenti. Questo verdetto rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore partecipazione democratica e trasparenza nel sistema legislativo italiano.
Verdetto della Cassazione: referendum Calderoli confermato, legge intatta.
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