14 febbraio 2025 – 08:12
La sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Elona Kalesha, la donna albanese di 41 anni accusata di aver commesso un duplice omicidio e profanato i corpi delle vittime, i genitori dell’ex fidanzato Teuta e Shpetim Pasho. I due coniugi erano scomparsi nel novembre del 2015 dalla città toscana e solo cinque anni dopo, nel dicembre del 2020, i loro resti smembrati furono ritrovati all’interno di quattro valigie abbandonate in un campo tra la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e il carcere fiorentino di Sollicciano. Il caso ha destato grande scalpore nell’opinione pubblica per la ferocia e l’efferatezza del crimine commesso. La sentenza emessa conferma la gravità dei fatti accaduti e sottolinea l’importanza della giustizia nel garantire il rispetto per la vita umana e la punizione per chi commette atti così atroci. La famiglia delle vittime ha finalmente ottenuto una forma di giustizia, seppur nulla potrà riportare indietro le vite perse in modo così tragico e violento. Resta ora da capire quali siano stati i motivi che hanno spinto Elona Kalesha a compiere un gesto così terribile, gettando luce su una vicenda che continua a suscitare orrore e incredulità nella comunità locale.
