Nicola Vacca, nel suo libro “Mi manca il Novecento”, ci guida in un viaggio affascinante attraverso le opere e le vite di alcuni dei più grandi scrittori del secolo scorso. Da Camus a Mann, da Tabucchi a Morselli, Vacca esplora le profondità della letteratura del Novecento, offrendoci uno sguardo intimo sulle fragilità dell’esistenza umana e sul senso della vita.Attraverso pagine dense di emozioni e riflessioni, l’autore ci introduce al “grande romanzo civile” di Antonio Tabucchi e alla “scrittura carnale” di Pier Vittorio Tondelli, sottolineando gli estremismi di Emil Cioran e le suggestioni meno note di autori come Tommaso Landolfi e Guido Morselli. Quest’ultimo, geniale visionario mai pubblicato in vita, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura con opere come “Dissipatio H.G.” e “Roma senza papa”.Vacca ci porta poi alla scoperta di Albert Camus e George Orwell, per poi soffermarsi sullo scrittore svedese Stig Dagerman, paragonato a Camus e Kafka per la sua ribellione anarchica. In particolare, analizza l’opera breve ma intensa di Dagerman, dove emergono tutte le ombre del tormento esistenziale.Questo libro è un inno al Novecento e ai suoi cantori dell’inquietudine, una testimonianza dell’urgenza di essere “uomini in rivolta” in un mondo che spesso si mostra mascherato. Attraverso uno stile asciutto ma penetrante, Vacca ci invita a esplorare le profondità della letteratura del secolo scorso e a riflettere sulle sfide e le contraddizioni dell’essere umani in un’epoca segnata da grandi trasformazioni culturali e sociali.
“Viaggio nell’anima del Novecento: le opere e le vite dei grandi scrittori del secolo scorso”
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