26 luglio 2024 – 14:45
Un appassionato di viaggi scrive: Una settimana fa, alle 20:00, tornando a casa dal lavoro, mi sono trovato ad aspettare il bus della Linea 4 Navetta per ben 12 lunghi minuti. Quando finalmente è arrivato, ho assistito a una scena surreale: la vettura era così affollata che sembrava una scatola di sardine stracolma di quei pesci profumati, con qualche passeggero che emanava odori ittici non proprio gradevoli. La situazione era talmente critica che bisognava spingere gli altri viaggiatori verso l’interno per far chiudere le porte, rischiando comunque di procurare lividi agli ultimi entrati.Nessuno osava sedersi nei posti liberi a causa della condensa dell’aria condizionata che gocciolava sulle teste dei presenti vicino al finestrino. Nel corridoio centrale si era formato persino un piccolo ruscello d’acqua dovuto alle frenate continue del mezzo, bagnando i piedi di chi aveva avuto l’ardire di indossare sandali aperti anziché calzature più adatte come le galosce.L’atmosfera a bordo ricordava quasi una poesia marina, ma il regolamento imponeva di seguire rapidamente il flusso e obliterare il biglietto alla prima fermata successiva poiché due controllori con pettorina e cappello da baseball erano già all’opera per verificare la regolarità dei passeggeri. Il passaggio dei due ispettori divideva la folla come due ali in movimento.Mentre cercavo di scendere alla mia fermata, il conducente ha deciso di proseguire senza fermarsi, regalandoci ulteriori momenti bizzarri a bordo mentre si risolveva una discussione animata con un passeggero portoghese. Storie straordinarie delle giornate trascorse in autobus.