12 settembre 2024 – 07:45
Vincenzo Milione, il proprietario della rinomata pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, è stato assolto dall’accusa di spaccio di cocaina dopo un lungo processo giudiziario che ha coinvolto anche l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Mara Favro, una donna scomparsa misteriosamente nella valle di Susa. Nonostante la condanna a sei mesi per inosservanza del provvedimento della sorveglianza speciale, Milione ha sempre negato le accuse mossegli, sostenendo di essere estraneo ai fatti contestati. Il suo legale, l’avvocato Luca Tommaso Calabrò, si è detto soddisfatto dell’assoluzione ottenuta e ha dichiarato che la difesa ha fatto luce sulla vicenda. Tuttavia, resta ancora da capire quali saranno le motivazioni riguardanti il secondo reato contestato e se sarà necessaria un’ulteriore azione legale.La storia di Milione si intreccia con il mistero della scomparsa di Mara Favro, la cui presenza nella sua pizzeria per soli otto giorni prima del suo improvviso allontanamento ha sollevato molte domande senza risposta. Le indagini hanno portato alla scoperta di cinque grammi di cocaina in possesso dell’imputato al momento dell’arresto, ma Milione ha sempre sostenuto che fossero destinati esclusivamente al suo consumo personale e non al traffico illegale.La decisione del giudice è stata accolta con parziale convinzione da parte dell’imputato e del suo difensore, lasciando aperti dubbi e interrogativi sulle circostanze che hanno portato a questo intricato caso giudiziario. Ora si attendono le motivazioni ufficiali della sentenza per valutare eventuali azioni future e chiarire definitivamente la questione dell’inosservanza del provvedimento della sorveglianza speciale.La pizzeria Don Ciccio rimane al centro di un giallo avvolto da un alone di mistero e ambiguità, mentre Vincenzo Milione cerca di riprendere la sua vita quotidiana dopo aver affrontato un duro periodo di detenzione e processi legali. La verità su quanto accaduto potrebbe rivelarsi ancora più complessa ed enigmatica di quanto finora emerso durante le udienze processuali.
