La vicenda si svolge nel carcere di San Vittore a Milano, dove un detenuto 37enne ha subito violenza sessuale nei confronti di una psicologa, che era stata minacciata con una lametta. L’uomo in questione ricopriva il ruolo di scrivano all’interno dell’istituzione penale e aveva già precedenti per reati analoghi. La Polizia penitenziaria ha effettuato l’arresto del detenuto, che è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari (gip) Alberto Carboni.La psicologa in questione era stata assegnata a seguire il caso di un detenuto, ma la situazione si è rapidamente deteriorata. L’uomo ha reso noto all’agente che aveva intenzione di utilizzare una lametta per intimidirla e poi le ha inflitto violenza sessuale.Questo episodio rivela una seria questione di sicurezza dentro i luoghi di reclusione, dove ci sono profili di maltrattamenti fisici ed emotivi sia tra detenuti che tra personale in servizio. Alcuni punti cruciali da considerare includono: l’incapacità del sistema penitenziario a prevenire tali episodi e il bisogno di aumentare la sorveglianza, le procedure adottate per identificare i detenuti con antecedenti per reati analoghi, il trattamento riservato alle vittime in questi casi, l’importanza della formazione dei funzionari penitenziari sul riconoscimento e gestione di situazioni di abuso, lo studio degli eventuali problemi organizzativi che hanno contribuito all’accaduto.Il carcere non dovrebbe essere luogo per il maltrattamento o violenza. Gli episodi come questo mettono in evidenza la necessità della società civile e del sistema penitenziario di adottare provvedimenti efficaci per evitare ulteriori fatti analoghi nel futuro.
Violenza sessuale nel carcere di San Vittore, arrestato l’autore con precedenti
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