“Violenze estreme a Goma: la drammatica situazione delle detenute”

Durante l’ultima settimana, si è scatenato il caos nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, a seguito dell’ingresso del gruppo ribelle M23 sostenuto dal Ruanda. In questo contesto drammatico, centinaia di detenute sono state vittime di violenze estreme, tra cui stupri e bruciature vive, all’interno del carcere Munzenze. La vicecapo della Missione Onu nel Paese, Monusco, Vivian van de Perre ha denunciato queste inaccettabili atrocità che hanno colpito le donne imprigionate durante un’evasione di massa. Mentre migliaia di uomini sono riusciti a fuggire dalla prigione, l’ala femminile è stata teatro di orrori indicibili: le detenute sono state aggredite e l’edificio è stato dato alle fiamme.Questa situazione evidenzia la gravità della crisi umanitaria che affligge la regione e mette in luce la vulnerabilità delle donne nelle situazioni di conflitto armato. È fondamentale agire con urgenza per garantire protezione e giustizia alle vittime di queste violenze insensate e per perseguire i responsabili degli abusi commessi.La comunità internazionale deve mobilitarsi per sostenere gli sforzi volti a garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani in Congo e promuovere una cultura di pace e non violenza. È essenziale promuovere la partecipazione delle donne nei processi decisionali e assicurare loro un ruolo attivo nella costruzione di una società inclusiva e equa.L’orrore vissuto dalle detenute a Goma richiede una risposta decisa e coordinata da parte delle istituzioni nazionali e internazionali per porre fine all’impunità degli aggressori e proteggere i diritti fondamentali delle donne in ogni contesto. Solo attraverso un impegno concreto e determinato sarà possibile garantire un futuro più sicuro e dignitoso per tutte le persone colpite dalla violenza e dall’ingiustizia.