28 novembre 2024 – 18:15
Milano, una città che si anima di vita e movimento ogni sabato pomeriggio davanti alla stazione Garibaldi. Gruppi di giovani provenienti da diversi quartieri come Corvetto, Bovisa, San Siro e anche da fuori città si ritrovano in quel luogo simbolico per trascorrere insieme il tempo libero. La sera, la movida milanese li porta a spostarsi tra le vie di Corso Como, del Duomo o fino a City Life, luoghi che diventano teatro delle loro esperienze e amicizie.Abed e Hassan sono due ragazzi di Bollate, frequentano le scuole superiori e trovano nella piazza Gae Aulenti il punto d’incontro con i loro amici. Condividono storie, ridono e passano il tempo insieme, creando legami che vanno al di là della semplice socializzazione. Quando vengono chieste informazioni sui “maranza”, non esitano a descriverli come giovani un po’ più grandi di loro, intorno ai 20 anni, dall’atteggiamento imprevedibile e talvolta violento.Il termine “maranza” sembra essere associato anche ai protagonisti delle proteste nel quartiere Corvetto: giovani che esprimono la propria ribellione in modi talvolta estremi. Il look caratteristico dei maranza include capi sportivi come Nike Tn o Air Max, tute da calcio e accessori tipici della cultura urbana. Sono attivi sui social media, in particolare su Tik Tok, dove condividono contenuti legati alla musica rap e alle tendenze giovanili.La figura del maranza non può essere considerata individualmente ma come parte di un gruppo coeso: bande di ragazzi nati nell’era post Covid che cercano nell’unione una forma di identità e appartenenza. La loro estetica riflette influenze europee e un gusto per l’abbigliamento economico ma d’impatto. Tuttavia, l’aspetto più controverso resta legato alla violenza: risse tra bande rivali, episodi di furto e rapina che alimentano una percezione negativa nei confronti dei maranza.In questo contesto complesso si intrecciano storie personali, esperienze comuni e dinamiche sociali che delineano un panorama variegato della gioventù milanese contemporanea. Tra sfide quotidiane e desiderio di appartenenza emerge la figura del maranza come simbolo di una generazione in cerca di identità e riconoscimento all’interno della società urbana.