Vittima di un brutale stupro a Palermo, subisce un ulteriore trauma: rapita e minacciata dal gruppo.

Date:

02 aprile 2024 – 21:59

La giovane si è trovata improvvisamente circondata da un’atmosfera di terrore, con un coltello affilato che le sfiorava il viso minaccioso, tenuto da un altro individuo che lei stessa aveva denunciato per violenza sessuale. La madre di quest’ultimo si unì alla scena, costringendo la ragazza con la forza a seguirli fino a casa sotto minaccia di morte nel caso in cui non avesse ritirato la sua denuncia. “Mi gridavano: ti ammazziamo”, ha raccontato la giovane al giornale La Repubblica, descrivendo l’incubo vissuto mentre veniva picchiata e trascinata contro la sua volontà nella loro abitazione. L’orrore si è consumato intorno alla mezzanotte del primo aprile, quando la ventenne si trovava con il suo compagno in piazza a Ballarò Palermo e fu avvicinata da un’auto guidata proprio dal ragazzo denunciato per gli abusi al Foro Italico il 7 luglio 2023. Questo episodio precedente aveva portato all’avvio di una procedura legale nei confronti dell’aggressore per violenza sessuale. Incredibilmente, anche lui insieme ad altri complici le chiese di ritirare la denuncia, seguendo lo stesso copione coercitivo dei sette del branco. In pochi istanti, dalla mera discussione verbale si passò alla violenza fisica: dopo una breve discussione a distanza tra il ragazzo e la ragazza, egli tornò armato di coltello accompagnato dalla madre, rapendo brutalmente la giovane e costringendola a seguirli fino a casa sotto minaccia costante. Il fidanzato della vittima assistette impotente alla scena agghiacciante: “Li ho visti trascinarla via con un coltello puntato alla gola”, ha raccontato spaventato dalle minacce subite anche lui. Una volta liberatosi dallo choc iniziale, corse immediatamente al comando provinciale vicino al Teatro Massimo per segnalare l’accaduto alle autorità competenti. Poco dopo giunsero sul posto sia la vittima che l’aggressore indagato per violenza sessuale insieme alla madre di quest’ultimo. Il fidanzato riconobbe immediatamente i suoi aguzzini: “Appena li ho visti entrare ho capito che erano proprio loro”, dichiarò alle forze dell’ordine con determinazione.

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