Durante il periodo compreso tra il 2020 e il 2022, si è registrato un aumento del reddito medio in termini reali per le famiglie il cui principale percettore di reddito è un lavoratore indipendente. Questa categoria include liberi professionisti, autonomi, imprenditori, soci o gestori di società e lavoratori atipici. In media, tale incremento è stato del 2,8%, una percentuale significativamente superiore al modesto +0,8% riscontrato nelle famiglie dei lavoratori dipendenti nello stesso arco temporale.Tuttavia, nell’arco del biennio considerato si è verificata una contrazione del reddito medio per i nuclei familiari che dipendono principalmente dalle pensioni, con una diminuzione del -2,6%. Allo stesso modo, coloro che fanno affidamento su altri tipi di trasferimenti hanno subìto una riduzione ancora più marcata pari al -15,4%.Queste dinamiche evidenziano chiaramente la differenza di tendenza tra i diversi settori occupazionali e fonti di reddito all’interno della società. Mentre i lavoratori autonomi hanno goduto di una crescita relativamente solida dei loro guadagni nel periodo preso in considerazione, le famiglie dipendenti da pensioni o altri trasferimenti hanno invece dovuto affrontare una diminuzione dei propri introiti.Questo scenario sottolinea l’importanza di analizzare in modo differenziato le varie realtà economiche presenti all’interno di un contesto sociale complesso come quello attuale. Le disparità nei tassi di crescita dei redditi tra le diverse categorie professionali mettono in luce la necessità di politiche mirate a sostenere i settori più vulnerabili e a promuovere un equilibrio economico più equo e inclusivo per tutti i cittadini.
Disparità di reddito tra lavoratori autonomi e dipendenti: analisi del periodo 2020-2022
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