23 ottobre 2024 – 07:22
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si appresta a firmare il decreto sui migranti dopo aver verificato che non vi sono profili di criticità costituzionale. La norma, predisposta dal governo con l’obiettivo di salvare il modello Albania, si avvicina alla sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre, imponendo una regola per l’intera Unione europea che prevale sulla legislazione ordinaria italiana. Il tribunale di Roma ha preso spunto dalla scelta dell’UE quando ha deciso di non convalidare i trattenimenti dei migranti spediti nei centri albanesi e trasferiti precipitosamente a Bari per ordine delle autorità locali. Questo episodio ha generato una nuova crisi tra politica e magistratura, portando a uno scontro tra governo e toghe che ha destato preoccupazione nel presidente Mattarella. La premier Giorgia Meloni ha risposto alla situazione depennando Camerun, Nigeria e Colombia dalla lista dei Paesi considerati sicuri dall’Italia, modificando la normativa primaria anziché un semplice decreto interministeriale elaborato dal Ministero degli Esteri. Queste tensioni hanno posto in evidenza la necessità di trovare una soluzione per sciogliere il nodo dei Paesi sicuri e garantire un approccio più equilibrato alla gestione dell’immigrazione.