La complessa vertenza Hiab di Statte (Tarantino), al centro di un tavolo di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, delineata come prioritaria dall’organismo governativo, si avvia verso scenari potenzialmente incoraggianti, sebbene permangano ostacoli significativi.
L’incontro, descritto dalle rappresentanze sindacali Fim, Fiom e Uilm come globalmente positivo, ha visto la società di scouting industriale Vertus presentare l’interesse di tre realtà del settore metalmeccanico, offrendo una prima luce di speranza per il futuro dei lavoratori coinvolti.
Le prime due aziende, operanti in comparti in forte crescita come quello dell’ecologia industriale, dimostrano un chiaro intento di assorbire una parte del personale impiegato attualmente presso Hiab.
La prima, specializzata nella produzione di compattatori per rifiuti, e la seconda, focalizzata su macchinari per spurghi, rappresentano un’opportunità concreta di ricollocazione, sfruttando la crescente domanda di soluzioni sostenibili nel settore ambientale.
La terza impresa, pur manifestando interesse più limitato, focalizzato sulla figura di carpentieri e saldatori, con la prospettiva di impiego come trasfertisti, indica un potenziale per una parziale copertura delle competenze specifiche presenti nell’organico Hiab.
La questione relativa alla proprietà dell’immobile occupato, attualmente in mano a soggetti privati, costituisce un nodo cruciale da risolvere per la ripresa delle attività.
Parallelamente, prosegue l’attività di ricerca di capannoni industriali idonei, con particolare attenzione alle aree designate come zone di crisi complessa, al fine di facilitare la transizione e la ricollocazione delle attività produttive.
La Regione Puglia, attraverso la sua task force dedicata alle vertenze lavorative, ha ribadito il proprio impegno nella riindustrializzazione del territorio e ha prospettato un quarto scenario di sviluppo, che vedrebbe l’interesse di un investitore potenzialmente interessato all’acquisizione dell’intero organico e alla ripresa delle attività su scala più ampia.
Tale scenario, pur rappresentando un’ipotesi al momento non concretizzata, testimonia l’attenzione e il supporto da parte delle istituzioni regionali.
La task force, nel valutare le potenziali aziende interessate, sottolinea la loro solidità finanziaria e le prospettive di crescita, auspicando che nei prossimi mesi presentino piani industriali dettagliati e concreti.
Le organizzazioni sindacali, nel contempo, ribadiscono l’urgenza di un ulteriore incentivo economico da parte di Hiab, considerato elemento determinante per accelerare il processo di transizione e mitigare l’impatto sui lavoratori.
Il fattore tempo, in questo contesto, si configura come un elemento critico da tenere in considerazione.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato l’alta priorità attribuita alla vertenza, fissando un nuovo incontro per il 27 novembre, con l’obiettivo di monitorare l’andamento delle trattative e individuare soluzioni condivise.
La complessità della situazione, caratterizzata da incertezze legate alla proprietà dell’immobile, alla necessità di incentivazioni economiche e alla definizione di piani industriali, richiede un approccio proattivo e coordinato tra tutte le parti coinvolte, al fine di garantire un futuro sostenibile per i lavoratori e per il tessuto industriale del territorio tarantino.