22 febbraio 2025 – 20:45
Il giovane regista Giovanni Tortorici, nato nel 1996, descrive il suo esordio cinematografico “Diciannove” come un’opera che porta la sua firma artistica in modo unico. Il film è stato prodotto da Luca Guadagnino, con cui ha lavorato come assistente alla regia per la serie “We Are Who We Are”, e sarà proiettato al cinema a partire dal 27 febbraio. La Scuola Holden, istituto presso il quale si è diplomato, ospita una speciale anteprima del film in collaborazione con Fandango e il Museo Nazionale del Cinema di Torino. All’evento prenderanno parte anche Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Martino Gozzi, responsabile degli studi presso la Scuola Holden.Tornando indietro nel tempo – si diploma a soli 22 anni e ora ne ha 29 – Tortorici riflette sul suo percorso artistico e personale. Le passeggiate poetiche a Piazza Castello e lungo il fiume Dora, anche durante le notti fredde e tempestose con l’acqua che straripava, hanno lasciato un’impronta profonda nella sua memoria. Lontanarsi dalla famiglia e dalle figure autoritarie genitoriali è stato essenziale per scoprire se stesso senza essere condizionato dagli altri. Questa esperienza lo ha trasformato profondamente.Il regista sente di dover dedicare un film a quell’anno della sua vita perché rappresentava un momento di grande interesse psicologico. Il susseguirsi degli eventi si è risolto gradualmente durante l’estate e grazie alla psicoanalisi. La collaborazione con Guadagnino gli ha permesso di esprimere liberamente la sua visione artistica senza compromessi, incoraggiandolo a seguire il proprio istinto creativo.La passione per la pellicola cinematografica emerge come elemento distintivo della sua produzione: nonostante l’avvento delle tecnologie digitali, c’è una ritrovata attrazione verso i formati tradizionali come il 35mm o persino il super 8. Tortorici sottolinea la fortuna di aver avuto un team di produttori eccezionali che gli hanno offerto un sostegno prezioso nella realizzazione del suo primo lungometraggio.