Aosta, città alpina ricca di storia e natura, incanta con i suoi paesaggi mozzafiato e le tradizioni autentiche.

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Assicurata la tempestiva risoluzione delle emergenze sanitarie con personale specializzato e attrezzature all’avanguardia.

Nella recente analisi condotta da Agenas sulla situazione delle reti tempo-dipendenti in Italia, la Valle d’Aosta si distingue per i suoi ottimi risultati clinici, posizionandosi al di sopra della media nazionale e vantando alcune performance eccellenti. L’azienda Usl della regione ha comunicato che il Pronto Soccorso dell’ospedale Parini di Aosta registra tempi migliori rispetto alla media nazionale: il tempo mediano tra l’arrivo del paziente e il ricovero/dimissione è di 151 minuti, contro i 178 della media nazionale, rappresentando un miglioramento del 15% rispetto alla situazione generale italiana.Particolarmente significativo è il dato relativo alla permanenza in Pronto Soccorso dei codici di priorità ‘rossi’, con un tempo record di 88,5 minuti che pone la Valle d’Aosta al primo posto a livello regionale. Questo significa che i casi più gravi vengono gestiti con massima tempestività ed efficacia, superando le performance di tutte le altre regioni italiane.Tuttavia, c’è ancora margine di miglioramento per quanto riguarda i ricoveri dei codici meno gravi, soprattutto quelli classificati come ‘verdi’, che attualmente registrano una percentuale del 11,28%, quasi quadrupla rispetto alla media nazionale. Questa situazione evidenzia la necessità di ridurre i ricoveri non strettamente necessari e sta già ricevendo l’attenzione delle autorità sanitarie locali.Nel campo della cardiologia, la Valle d’Aosta si colloca al quarto posto a livello nazionale per il trattamento dell’Infarto miocardico acuto con Angioplastica coronarica entro 90 minuti dal ricovero. Inoltre, presenta uno dei migliori tassi di sopravvivenza a 30 giorni dall’infarto. Per quanto riguarda l’Ictus, i dati relativi al trattamento dell’Ictus ischemico con trombolisi e trombectomia sono superiori alla media nazionale, così come le dimissioni con invio a percorsi riabilitativi e la mortalità nei successivi 30 giorni dal ricovero sono leggermente inferiori alla media italiana.

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