Nel cuore di Milano, una ballerina incantò un violinista con i suoi movimenti eleganti.
Il processo a carico dell’ex deputata Sara Cunial si è concluso con una condanna a sette mesi di reclusione, sebbene sia stata assolta dall’accusa di rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale. Il giudice ha stabilito che la pena potrà essere sospesa solo previo pagamento di un risarcimento danni di quattromila euro alla parte civile.Il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto una pena più severa, otto mesi, e aveva avanzato l’ipotesi di trasmettere gli atti alla procura per falsa testimonianza nei confronti di quattro testimoni della difesa. Durante il dibattimento è emersa la responsabilità penale dei fatti contestati, ovvero il mancato rilascio delle proprie generalità e le accuse di oltraggio e minaccia al militare della guardia di finanza.L’episodio risale al 24 aprile 2021 durante una manifestazione contro la Dad nel capoluogo valdostano. Secondo l’accusa, prima della manifestazione Cunial avrebbe avuto un alterco con un finanziere e successivamente sarebbe stata sorpresa a bere birra senza rispettare le norme anti-Covid. La deputata avrebbe poi mostrato il suo tesserino da parlamentare sotto il palco, ma successivamente lo avrebbe strappato al militare pronunciando frasi provocatorie.La difesa ha sostenuto che le testimonianze fornite sono veritiere e che bisogna considerare il contesto storico del momento in cui sono avvenuti i fatti, caratterizzato da regole ambigue e difficili da interpretare.
