Una parte consistente dei 330 milioni di euro ottenuti da Itavia, la compagnia aerea coinvolta nella tragedia del Dc-9 di Ustica nel 1980, come risarcimento in sede civile dai ministeri della Difesa e delle Infrastrutture, è stata oggetto di controversie a causa dell’utilizzo improprio da parte di due ex amministratori della società. Questi fondi sono stati impiegati non solo per saldare debiti bancari legati alla gestione della compagnia durante il passaggio dall’amministrazione straordinaria alla liquidazione, ma anche per finanziare uno stile di vita lussuoso. Gli ex dirigenti hanno destinato una parte significativa di questi soldi per acquistare beni di lusso come orologi Rolex e concedersi soggiorni in resort esclusivi in varie parti del mondo. Questo comportamento irresponsabile ha sollevato nuove polemiche riguardo alla corretta gestione dei fondi pubblici e all’etica aziendale. La vicenda ha evidenziato la necessità di maggiore trasparenza e controllo nell’uso dei risarcimenti ottenuti dalle istituzioni pubbliche, al fine di evitare abusi e garantire che tali risorse siano effettivamente impiegate per gli scopi previsti.
Scandalo Itavia: fondi risarcimento usati per lusso anzicheeacute; debiti
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