La situazione epidemiologica in Campania relativa al virus del Nilo Occidentale (WNV) si presenta, al momento, sotto controllo, sebbene richieda un’attenta sorveglianza.
A fornire un quadro dettagliato è Alessandro Perrella, direttore del reparto di Infettivologia e Malattie Infettive Emergenti ad Alta Contagiosità dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro, presso l’ospedale Cotugno.
Attualmente, si registrano otto ricoveri totali in regione, due dei quali presso il Cotugno, un dato che, pur non destando particolare allarme, sottolinea la necessità di una comprensione approfondita del fenomeno.
Il virus del Nilo Occidentale non è un evento recente; la sua persistenza testimonia una profonda alterazione degli equilibri ecologici, un chiaro effetto del cambiamento climatico in atto.
L’aumento delle temperature e le variazioni nelle precipitazioni favoriscono la proliferazione delle zanzare, vettori principali del virus, ampliandone la diffusione geografica e la stagione di attività.
La patologia, pur nella maggior parte dei casi asintomatica o caratterizzata da quadri clinici lievi, paragonabili a quelle di un’influenza, può evolvere in forme neuroinvasive, interessando il sistema nervoso centrale.
In queste circostanze, si manifestano sintomi encefalitici che, seppur rare, richiedono un intervento medico ospedaliero.
Il monitoraggio attento dei pazienti, in particolare quelli con fattori di rischio preesistenti, come immunodepressione temporanea o consolidata, dovuta a patologie o terapie farmacologiche, è fondamentale per una gestione appropriata.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non vi è una correlazione diretta tra età e rischio di sviluppare la forma neuroinvasiva.
Sebbene negli anziani, a causa di una fisiologica diminuzione dell’efficienza del sistema immunitario, la risposta all’infezione possa essere meno vigorosa, ciò non implica automaticamente un decorso più grave.
Anche i bambini, sebbene meno esposti a fattori di rischio specifici, devono essere protetti attraverso l’utilizzo di repellenti in ambienti infestati da zanzare.
La chiave per una gestione efficace del virus del Nilo Occidentale risiede nella comprensione della sua ecologia e nell’identificazione dei focolai di nidificazione delle zanzare.
Le autorità sanitarie stanno lavorando per monitorare le popolazioni di zanzare, individuare le aree a più alto rischio e implementare strategie di controllo vettoriale.
È importante sottolineare che non tutte le specie di zanzare sono in grado di trasmettere il virus del Nilo Occidentale, evidenziando la complessità del ciclo di trasmissione e la necessità di interventi mirati.
L’informazione e la sensibilizzazione della popolazione, unitamente all’adozione di misure preventive individuali, rappresentano un elemento cruciale per mitigare il rischio e contrastare la diffusione del virus.
La sorveglianza epidemiologica continua ad essere essenziale per valutare l’evoluzione della situazione e adattare le strategie di prevenzione e controllo.