Nell’imponente Aula Magna di Palazzo del Bo, cuore pulsante dell’Università di Padova, si è celebrato un momento cruciale per il panorama letterario italiano: l’annuncio della cinquina finalista della sessantatreesima edizione del Premio Internazionale Carlo Campiello. Un riconoscimento prestigioso, promosso da Confindustria Veneto, che da anni rappresenta un importante trampolino di lancio per voci originali e opere capaci di interrogare la realtà contemporanea.Quest’anno, la giuria, guidata per la prima volta dal noto critico letterario Giorgio Zanchini, ha selezionato cinque romanzi destinati a competere per il tanto ambito premio. Le opere candidate offrono un caleidoscopio di prospettive e generi, testimoniando la vitalità e la complessità del romanzo italiano odierno.Tra i contendenti spicca “Di spalle a questo mondo” di Wanda Marasco (Neri Pozza), un romanzo che esplora con delicatezza e profondità i labirinti dell’animo umano, affrontando temi come l’identità, la memoria e le relazioni interpersonali. Accanto a lui, “Bebelplatz” di Fabio Stassi (Sellerio) si presenta come un’indagine storica e psicologica, capace di evocare con potenza le ombre del passato e le sue ripercussioni sul presente, un’opera che si interroga sul peso della responsabilità individuale e collettiva.Monica Pareschi, con “Inverness” (Polidoro), ci conduce in un viaggio introspettivo e inquietante, dove il confine tra realtà e finzione si fa labile, offrendo al lettore una riflessione acuta sulla fragilità dell’esistenza e sulla capacità di resilienza dell’individuo. Marco Belpoliti, autore di “Nord Nord” (Einaudi), propone un’opera che, attraverso un linguaggio evocativo e immagini potenti, dipinge un affresco del paesaggio italiano contemporaneo, intersecando cronaca, memoria e immaginario collettivo. Infine, “Troncamacchioni” di Alberto Prunetti (Feltrinelli) si distingue per la sua scrittura ricercata e l’originalità delle tematiche affrontate, offrendo una narrazione complessa e stratificata che invita il lettore a interrogarsi sul senso della vita e sulla natura dell’arte.La scelta della cinquina, frutto di un’attenta valutazione da parte della giuria, non solo premia il talento e l’originalità degli autori selezionati, ma contribuisce anche a promuovere la lettura e la cultura in Italia, offrendo al pubblico un’occasione unica per scoprire opere di grande valore e stimolare il dibattito letterario. Il Premio Campiello, con la sua storia e la sua tradizione, continua a rappresentare un faro per la letteratura italiana, un luogo di incontro tra autori, critici e lettori, un motore di innovazione e di crescita culturale.
Campiello 2024: Annunciata la cinquina finalista a Padova
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