La famiglia di Celeste Pin, in un atto di profonda convinzione, respinge l’ipotesi di suicidio, sostenendo che un sentimento di amore paterno così intenso come quello che legava l’ex calciatore ai suoi figli, renderebbe impensabile un gesto di tale gravità, capace di infliggergli un trauma irreparabile.
A esprimere questa ferma posizione è l’avvocato Mattia Alfano, che rappresenta il secondogenito, in un momento di dolore e ricerca della verità che trascende le conclusioni preliminari.
L’insistenza sulla negazione di un gesto volontario non è un mero atto formale, bensì una manifestazione del profondo legame affettivo che ha attraversato la vita di Pin.
Si tratta di un elemento cruciale nella ricostruzione degli eventi che hanno portato alla sua scomparsa, avvenuta nella sua abitazione collinare fiorentina il 22 luglio scorso.
La famiglia, a ragione, cerca risposte che vadano oltre le apparenze, interrogandosi sulle circostanze che abbiano potuto condurre a una tragica conclusione.
L’avvocato Alfano, in questa delicata fase investigativa, si appresta a nominare un proprio consulente medico legale, un professionista indipendente che affiancherà l’esperto incaricato dalla Procura, guidata dalla sostituto procuratore Silvia Zannini.
Questa duplice perizia, parallela e rigorosa, mira a fornire un quadro completo e inequivocabile delle cause del decesso, superando ogni possibile ambiguità o interpretazione parziale.
L’autopsia, prevista per il prossimo mercoledì presso l’istituto di medicina legale di Firenze, rappresenterà un passaggio fondamentale in questo percorso di indagine.
Oltre all’analisi diretta del corpo, si prevede un’accurata valutazione di tutti gli elementi contestuali, dalla ricostruzione della scena del crimine all’esame di eventuali tracce biologiche o sostanze presenti nell’ambiente.
La famiglia, pur nel dolore, collabora attivamente con le autorità, confidando in una verità completa e trasparente.
La nomina di un consulente medico legale indipendente sottolinea l’intenzione di perseguire ogni possibile angolo di indagine, con l’obiettivo di comprendere appieno le dinamiche che hanno portato a questa tragica scomparsa e, soprattutto, di tutelare la memoria di Celeste Pin e il benessere dei suoi figli, depositari di un amore che, secondo la famiglia, avrebbe reso un gesto di suicidio inconcepibile.
L’attenzione ora è rivolta a una perizia indipendente che possa dissipare ogni dubbio e restituire alla famiglia una spiegazione chiara e definitiva.