L’Umbria guarda all’America: crescita esponenziale e nuove sfide per l’export regionaleIl primo trimestre del 2025 ha segnato un punto di svolta per il commercio estero dell’Umbria, con una spinta decisa verso il mercato statunitense che ha superato significativamente la media nazionale (+5,1% rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente).
Il fatturato complessivo ammonta a oltre 202 milioni di euro, consolidando la posizione degli Stati Uniti come secondo partner commerciale più importante per la regione, dopo la Germania.
Questa crescita rappresenta il 13,6% del totale delle esportazioni umbre, in netto aumento rispetto all’11,9% registrato nello stesso trimestre del 2024, evidenziando un interesse crescente da parte dei consumatori americani per i prodotti “Made in Umbria”.
L’incremento verso gli Stati Uniti ha superato di slancio la crescita registrata con la Germania, il principale partner commerciale dell’Umbria, che si è attestata a +31,5 milioni di euro.
Un dato particolarmente rilevante è che quasi la metà (48%) della crescita complessiva del fatturato regionale, riconducibile all’export, è direttamente attribuibile all’aumento dell’assorbimento della domanda americana.
Questo sottolinea il ruolo sempre più cruciale del mercato statunitense per l’economia umbra e la sua capacità di trainare la ripresa.
Analizzando le tipologie di prodotti umbri che riscuotono maggior successo negli Stati Uniti, emerge la prevalenza del settore moda, con un fatturato di 72,3 milioni di euro, che incide per il 35,8% del totale delle esportazioni verso l’America.
Questo settore ha registrato una crescita esponenziale del 38,6%.
A seguire, si collocano le macchine e gli apparecchi, con un fatturato di 55,7 milioni di euro, che rappresentano il 27,5% del totale, nonostante una flessione del 14,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, probabilmente influenzata da dinamiche di mercato specifiche.
I prodotti alimentari e le bevande hanno mostrato un andamento positivo, con un aumento di un terzo rispetto all’anno precedente, portando a un fatturato di 17,9 milioni di euro, pari all’8,9% del totale.
Un’espansione significativa è stata osservata nel settore degli apparecchi elettrici, che con 16,6 milioni di euro di esportazioni (8,2% del totale), hanno contribuito in modo rilevante (+9,4 punti percentuali) all’aumento complessivo dell’export umbro verso gli Stati Uniti.
Infine, i mezzi di trasporto, pur mantenendo una quota di mercato inferiore ai 10 milioni di euro (4,9%), hanno registrato un calo del 10,9%, riflettendo possibili cambiamenti nelle preferenze dei consumatori o nell’offerta di prodotti.
Questi cinque comparti, moda, macchinari, alimentari, elettrici e trasporti, rappresentano la stragrande maggioranza (oltre l’85%) del totale dell’export umbro verso gli Stati Uniti, evidenziando una concentrazione che, se da un lato può garantire volumi significativi, dall’altro espone la regione a rischi derivanti da fluttuazioni settoriali.
L’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, finalizzato il 27 luglio, introduce un nuovo contesto commerciale per il sistema produttivo umbro, caratterizzato da opportunità ma anche da incertezze.
La riduzione o l’eliminazione delle tariffe su prodotti strategici offre un vantaggio competitivo per settori come la meccanica di precisione, la chimica e l’agroalimentare di qualità.
Tuttavia, permangono sfide specifiche.
Il settore vitivinicolo, escluso dalle agevolazioni tariffarie, necessita di strategie mirate per mantenere la competitività.
Analogamente, le imprese metallurgiche continuano a subire l’impatto dei dazi globali su acciaio e alluminio, richiedendo un’attenta gestione dei costi e la ricerca di nuovi mercati.
Per le piccole e medie imprese umbre, l’adattamento a questo scenario richiede una revisione delle strategie di presenza internazionale, con particolare attenzione alla diversificazione dei mercati di sbocco, mitigando la dipendenza da un singolo partner commerciale e rafforzando la resilienza del sistema economico regionale.
La ricerca di nicchie di mercato, l’innovazione di prodotto e la promozione del “Made in Umbria” saranno elementi chiave per il successo nel lungo termine.