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Valico di Monte Croce: Infrastrutture per il Futuro del Carnico

La sfida infrastrutturale che interessa il valico di Monte Croce Carnico trascende la mera necessità di migliorare la viabilità, configurandosi come un nodo cruciale per il futuro economico e territoriale dell’intera regione e per il rafforzamento dei legami transfrontalieri tra Italia e Austria.
A seguito di eventi sismici e frane che hanno ripetutamente compromesso la stabilità del passo, la comunità locale, le istituzioni regionali e le associazioni di categoria si sono unite in unanime sostegno alla realizzazione di una galleria stradale, intesa come soluzione definitiva e strategica.

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, e il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, hanno recentemente presieduto un tavolo di confronto istituzionale, dalla quale è emersa con forza la necessità imperativa di sostituire l’attuale sistema viario con una struttura moderna, resiliente e in linea con le peculiarità ambientali e le esigenze di sviluppo sostenibile della montagna.

Non si tratta quindi solo di un intervento correttivo, ma di una riprogettazione completa del sistema di connessioni, capace di garantire stabilità e sicurezza nei trasporti, fattori imprescindibili per la vitalità economica di un territorio montano.

Il progetto prevede la costruzione di una galleria di circa 4.100 metri, concepita per operare in condizioni meteorologiche avverse, garantendo la continuità dei collegamenti per tutto l’anno.

Un elemento distintivo è l’intenzione di escludere il traffico pesante, mirata a preservare la qualità dell’ambiente montano e a tutelare la sicurezza degli utenti.

Il costo stimato si aggira intorno ai 500 milioni di euro, un investimento significativo che verrà finanziato attraverso una combinazione di diverse fonti, al fine di ottimizzare le risorse e massimizzare l’impatto positivo sul territorio.

L’iniziativa, fortemente sostenuta anche dalle Camere di Commercio e da Confindustria Udine, rappresenta un’eredità dell’impegno profuso da Stefano Mazzolini, che ne ha promosso l’idea subito dopo la frana del 2023.

La convergenza di interessi e di volontà da parte di amministrazioni locali, enti territoriali e associazioni di categoria testimonia la condivisione di una visione strategica per il futuro del Carnico.

La realizzazione di questa infrastruttura non si limita a un beneficio locale; essa si inserisce in un contesto più ampio di cooperazione europea, promuovendo l’integrazione e la prosperità delle regioni di confine.

Il prossimo passo cruciale sarà un confronto istituzionale con il governo della Carinzia, in modo da giungere a una decisione condivisa entro la fine del 2025, un termine che proietta l’intervento in un orizzonte temporale definito e stimola un impegno costante per la sua concretizzazione.

Il 2026 vedrà la finalizzazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, una tappa fondamentale per la sua approvazione e avvio dei lavori.

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