Nel cuore pulsante del Verbano-Cusio-Ossola, una dinamica geologica si è manifestata con brusca violenza nelle prime ore della notte, investendo la statale 659, arteria vitale che serpeggia tra le valli Antigorio e Formazza.
Un movimento franoso, generato dal distacco di materiale roccioso dal versante montuoso, ha riversato tonnellate di detriti – frammenti di roccia, ghiaia e terriccio – sull’asfalto, precisamente al chilometro 11+300, nel territorio comunale di Crodo.
L’evento, innescato probabilmente da una combinazione di fattori – precipitazioni intense delle settimane precedenti, instabilità intrinseca del versante, e forse anche l’effetto erosivo legato al deflusso delle acque – ha colto di sorpresa un veicolo di passaggio, riportando danni lievi.
Fortunatamente, l’assenza di feriti umani rappresenta il dato più rassicurante in una situazione altrimenti potenzialmente drammatica.
Immediatamente attivati i protocolli di emergenza, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco del distaccamento di Domodossola hanno raggiunto il luogo dell’accaduto, coordinando le operazioni di primo soccorso e la messa in sicurezza dell’area.
In collaborazione con Anas, l’ente gestore della strada, e una ditta specializzata, è stato predisposto un intervento di stabilizzazione temporanea del versante, volto a prevenire ulteriori smottamenti.
La complessità del fenomeno, tipica di aree montane caratterizzate da geologia complessa e da un elevato grado di declivio, richiede ora un’analisi approfondita.
È infatti cruciale comprendere le cause precise del movimento franoso, valutando la stabilità del versante e identificando eventuali aree a rischio.
Per questo motivo, è programmato un sopralluogo tecnico da parte di esperti geologi, i quali eseguiranno rilievi e prelievi per determinare la natura del materiale franoso e la sua composizione.
Nel corso della giornata, e fino all’esito delle verifiche geologiche, la statale 659 rimarrà aperta al traffico, ma con modalità di percorrenza ristrette: un senso unico alternato, regolato da un impianto semaforico, garantirà la fluidità del transito, pur mantenendo un livello di prudenza elevato.
L’evento sottolinea, ancora una volta, la vulnerabilità del territorio montano e l’importanza di una gestione preventiva del rischio idrogeologico, attraverso monitoraggio costante, interventi di mitigazione e una pianificazione territoriale attenta alla salvaguardia del paesaggio e della sicurezza delle comunità locali.
La sfida è comprendere il linguaggio della montagna, anticipando i suoi movimenti e proteggendo il futuro delle valli.