Durante la sua partecipazione al Festival della Tv a Dogliani, Massimo Giletti ha mantenuto un atteggiamento riservato riguardo alla sua rottura con La7 e al suo ritorno in Rai. Tuttavia, sul palco del festival ha trovato l’occasione per esprimere alcune riflessioni. Pur essendo cauto riguardo alla Rai, nonostante l’amministratore delegato Roberto Sergio abbia già annunciato il suo ritorno con un contratto biennale, Giletti ha accennato a possibili progetti futuri. Ha sottolineato che “L’Arena” e “Non è l’Arena” hanno avuto un ruolo significativo nella sua carriera televisiva e che potrebbe essere ora il momento di creare qualcosa di nuovo. Riguardo al suo passato con La7, Giletti ha descritto la situazione come qualcosa di più grave di un semplice divorzio, evidenziando le difficoltà incontrate e le conseguenze sul suo team di lavoro. Ha rivelato che la decisione di mantenere il silenzio gli è costata molto e si è detto convinto che eventuali chiarimenti verranno forniti dagli inquirenti al momento opportuno. Inoltre, ha menzionato una mail ricevuta dopo sei anni di collaborazione da parte di un ex collega, sottolineando il disagio causatogli dalla sospensione improvvisa del suo programma senza spiegazioni adeguate. Giletti ha espresso la sua convinzione che nel sistema mediatico attuale chiunque si occupi di inchieste può risultare fastidioso per certi ambienti interni. Ha citato un’intercettazione in cui Marcello Dell’Utri avrebbe chiesto la sua chiusura, sottolineando come questo episodio abbia influenzato negativamente la sua esperienza professionale. Infine, ha menzionato il cambiamento repentino nelle dinamiche lavorative con Mediaset, evidenziando una mancanza di spiegazioni esaustive da parte dell’editore Cairo. Queste vicende hanno portato Giletti a riflettere sulla libertà professionale e sulle dinamiche interne alle emittenti televisive italiane.
Massimo Giletti: riflessioni sul passato e progetti futuri durante il Festival della Tv a Dogliani
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