Ventiquattro realtà imprenditoriali operanti nella provincia di Reggio Calabria sono state sottoposte ad amministrazione e controllo giudiziari, un intervento mirato a disinnescare potenziali infiltrazioni mafiose e a promuovere una radicale riqualificazione aziendale.
L’azione, disposta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, si è concretizzata attraverso un’esecuzione da parte della Guardia di Finanza, frutto di un’approfondita attività istruttoria.
Questi provvedimenti, che rappresentano uno strumento alternativo ai classici sequestri e confische, si configurano come un approccio innovativo nella lotta alla criminalità organizzata.
L’obiettivo primario non è solo quello di privare la ‘ndrangheta di risorse economiche, ma anche di favorire la risanazione aziendale, preservando, ove possibile, posti di lavoro e il capitale umano, al fine di reinserire le società in un contesto economico lecito e trasparente.
Le aziende coinvolte, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro, operano in un ventaglio diversificato di settori strategici per l’economia locale: dalle costruzioni, tradizionalmente un terreno fertile per il riciclaggio di denaro sporco, all’agricoltura e alla trasformazione agroalimentare, spesso utilizzate per occultare profitti illeciti; dalla ristorazione, capace di generare flussi finanziari apparentemente legittimi, alla gestione di stabilimenti balneari, passando per i trasporti e la logistica, cruciali per il movimento di merci e capitali.
La decisione del Tribunale di Reggio Calabria non è frutto di un’azione isolata, ma è la prosecuzione di un percorso di monitoraggio e prevenzione già avviato dalle autorità prefettizie.
In passato, queste società erano state oggetto di segnalazioni di pericolo di infiltrazione, basate su un’analisi dei rapporti economici e personali dei titolari e degli amministratori.
Questi legami, che si manifestavano attraverso relazioni di parentela con soggetti affiliati alle cosche mafiose, oppure attraverso cointeressenze e rapporti occasionali con esponenti della criminalità organizzata, hanno sollevato serie preoccupazioni per l’integrità del tessuto economico locale.
L’amministrazione e il controllo giudiziari rappresentano dunque un percorso complesso e articolato, volto a garantire la continuità operativa delle imprese, tutelando al contempo l’interesse pubblico e prevenendo ulteriori contaminaioni.
Si tratta di un intervento che mira a svelare le dinamiche criminali occulte, a ripristinare la legalità e a favorire la ricostruzione di un sistema economico sano e sostenibile, restituendo alla collettività un patrimonio di risorse umane e produttive altrimenti destinato a essere depredato dalla criminalità organizzata.
Il processo si prefigge di trasformare queste realtà imprenditoriali in modelli di legalità e trasparenza, capaci di contribuire attivamente alla crescita e allo sviluppo della comunità calabrese.